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Beni confiscati alla mafia, delegazione del Csm al tribunale di Palermo: acquisiti documenti

PALERMO. La delegazione del Csm che ha incontrato i presidenti di corte d'appello e tribunale di Palermo, Gioacchino Natoli e Salvatore Di Vitale, ha acquisito una serie di documenti sull'attività della sezione misure di prevenzione finita nell'occhio del ciclone dopo l'apertura di un'inchiesta, da parte della Procura di Caltanissetta, sulle assegnazioni degli incarichi agli amministratori giudiziari dei beni sequestrati e confiscati alla mafia.

Subito dopo l'avvio dell'indagine, il presidente del tribunale ha avviato un monitoraggio dell'attività della sezione a cui, peraltro, già dopo il suo insediamento aveva chiesto un report. I dati forniti dai giudici, però, non sarebbero stati completi. Nelle ultime settimane Di Vitale ha cercato di ricostruire il lavoro svolto dal collegio.

Nei prossimi giorni, il ministero della Giustizia dovrebbe inviare in tribunale gli ispettori che dovranno analizzare l'attività della sezione finita sotto inchiesta. Nell'indagine sono coinvolti, oltre a due amministratori giudiziari, l'ex presidente della sezione Silvana Saguto, il giudice Lorenzo Chiaramonte, l'ex componente del Csm Tommaso Virga, presidente di una sezione del tribunale, il pm Dario Scaletta, il figlio, il marito e il padre della Saguto. La sezione misure di prevenzione è stata azzerata. Spostati il presidente e tutti i giudici che ne facevano parte.

Tra i primi atti del nuovo presidente, Mario Fontana, una circolare in cui si vieta agli amministratori giudiziari di dare incarichi a parenti e amici di magistrati e cancellieri della sezione.

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