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Comune emiliano il primo in Italia ad essere "Mafia free"

Un riconoscimento che presuppone l'adozione di una serie di norme che permettono di rendere difficile la presenza di infiltrazioni

Il municipio di Castelnovo ne' Monti

CASTELNOVO NE' MONTI. Castelnovo ne' Monti, nel Reggiano, è da questa mattina il primo comune "Mafia Free" in Italia. Tra i presenti alla consegna del riconoscimento anche Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo, Laura Caputo, Presidente dell'associazione antimafia RES di Modena e Reggio Emilia, e Salvatore Calleri, Presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, e il prefetto di Reggio Emilia Raffaele Ruberto.

Il sindaco Enrico Bini ha ricevuto in Municipio, il riconoscimento che costituirà una linea guida per le attività amministrative nei prossimi anni. "Non si tratta di un traguardo, ma di un punto di partenza, di un percorso nuovo, anche economico e amministrativo - ha detto Vassallo - . Sicuramente concordo sul fatto che la cultura sia l'arma vincente del nostro operare, così come lo era mio fratello Angelo. In questa battaglia l'energia dei giovani è essenziale, mi rivolgo a loro e gli chiedo di impegnarsi e stare attenti". Vassallo ha poi messo in guardia dalla "tentazione alla sottovalutazione".

"Anche a Pollica, il comune di cui Angelo è stato sindaco, si guarda con fastidio al fatto che sia stato vittima di un agguato di camorra. Basta dire che il suo successore per il 5 settembre, giorno dell'anniversario dell'omicidio per ricordare il quale ci sono state manifestazioni in tutta Italia, ha organizzato in paese la sagra del pesce". L'essere Comune 'Mafia Free', spiega una nota, presuppone l'adozione di una serie di norme che permettono di rendere difficile la presenza di infiltrazioni. Tra queste, il non indire ove possibile bandi di gara al ribasso, incrementare la partecipazione delle imprese locali, evitare i conflitti di interessi, non assumere persone condannate in primo grado per corruzione, abuso d'ufficio, concorso esterno e associazione mafiosa, non intrattenere rapporti commerciali con ditte rappresentate da persone con medesime condanne, agevolare i locali che rifiutano macchinette slot e ostacolare l'apertura di negozi 'compro oro', promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti, offrire la massima collaborazione alla prefettura e alle forze dell'ordine.

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