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Migranti in fuga verso il nord Europa
Budapest pensa a pattuglie armate

Un flusso mai visto di profughi ha raggiunto la frontiera dell'Ungheria, dove la barriera di filo spinato è quasi completata, ma non frena gli arrivi

BELGRADO. Continua in Serbia il flusso di migranti e profughi provenienti da Grecia e Macedonia lungo la cosiddetta 'rotta balcanica e diretti in Ungheria, da dove contano di passare in Paesi prosperi del nord Europa, in primo luogo Germania, Austria, Svezia, Olanda Norvegia.

La notte scorsa un migliaio di migranti sono giunti in 18 autobus da Belgrado a Subotica, al confine con l'Ungheria, affluendo nei due centri di accoglienza della zona, Subotica e Kanjiza.

Il passaggio nella vicina Ungheria non è facile per la presenza della barriera metallica e di filo spinato che il governo di Viktor Orban sta ultimando lungo l'intera frontiera con la Serbia lunga 175 km.

Nonostante il muro 'difensivo, in tanti tuttavia riescono a passare in territorio ungherese. La polizia locale ha fatto sapere stamane di aver rilevato nelle ultime ore la presenza a ridosso della frontiera di oltre 2.500 migranti illegali.

Un flusso mai visto di profughi ha raggiunto la frontiera dell'Ungheria, dove la barriera di
filo spinato è quasi completata, ma non frena gli arrivi. I migranti stanno marciando sulla rotta dei binari della ferrovia Subotica (Serbia)-Szeged (Ungheria sud), o semplicemente alzano con mezzi di fortuna il filo spinato per passare.

Il premier Viktor Orban ha convocato il consiglio di sicurezza per decidere nuove misure. Si pensa di organizzare pattuglie armate di guardiani di frontiera, tra le critiche dell'opposizione.

Tafferugli tra polizia e migranti sono scoppiati ieri sera vicino al centro di accoglienza di Roeszke (Ungheria sud), sull'autostrada. La tensione è scoppiata quando la polizia ha radunato con megafoni 300-400 migranti per farli salire su pullman, e alcuni si sono rifiutati di seguire gli ordini.

Alla fine tutti i rifugiati sono saliti sui pullman. Ieri notte ed oggi sono arrivati al confine ungherese i migranti che la fine della settimana scorsa erano riusciti a forzare la frontiera tra la Grecia e la Macedonia.

La polizia ungherese è intervenuta lanciando lacrimogeni contro un gruppo di 200 rifugiati che volevano parlare con un giornalista della Tv pubblica nel centro di accoglienza di Roeszke. I migranti protestavano perchè i funzionari dell'Ufficio immigrazione registrano i richiedenti asilo prendendo loro le impronte digitali.

Un nuovo corpo speciale, formato da oltre 2 mila uomini, per pattugliare il confine ungherese, bloccando i profughi. È la decisione del consiglio di sicurezza nazionale riunito dal presidente Orban. Il capo della polizia Karoly Papp ha assicurato ai giornalisti che «non avranno l'ordine di sparare», mentre il portavoce del governo Zoltan Kovacs ha detto che si sta valutando l'uso dell'esercito.

Il consiglio di sicurezza ha quindi istituito la «guardia di frontiera» che avrà sei raggruppamenti, e un effettivo totale di 2016 uomini. L'obiettivo è bloccare l'esodo dei migranti. Il governo, ha spiegato Kovacs, sta anche pensando all'uso dell'esercito per proteggere il confine meridionale del Paese, ma al momento non è stato deciso se e come utilizzarlo.

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