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Il figlio della "coppia dell'acido" sottratto alla madre subito dopo il parto

MILAZZO. E' nato nella notte fra venerdì e sabato il figlio di Martina Levato, la giovane condannata a 14 anni per l'aggressione con acido al suo ex e sotto processo per altri episodi. Il parto è avvenuto alla clinica Mangiagalli di Milano, dove la ragazza era stata portata dal carcere di San Vittore. Il piccolo pesa 3 chili e 7 etti. Mamma e neonato - secondo fonti ospedaliere - stanno bene. Martina sarà portata nei prossimi giorni all'Icam di Milano, la struttura per madri detenute con figli piccoli. Era stato il pm Marcello Musso a suggerire questa ipotesi. Sarà quindi il Tribunale dei Minori di Milano a decidere se il bambino debba rimanere con la madre per i prossimi anni, come consentito dalla legge, essere affidato ai nonni, che hanno già mostrato la loro disponibilità, oppure essere adottato da una famiglia del tutto estranea.

Martina e il suo bambino, nato la notte scorsa, non potranno stare insieme fino a una decisione del Tribunale dei minori, che avverrà in tempi brevi nell'ambito di un procedimento per l'adottabilità. Sono le indicazioni date dal pm di turno dei minori, Annamaria Fiorillo, e che - è stato spiegato - sono "di prassi" in casi delicati come questo. Una decisione del Tribunale dei minori potrebbe intervenire già lunedì.  La madre di Martina Levato è "sconvolta" per via del fatto che sua figlia e il bambino che ha dato alla luce la notte scorsa siano stati separati subito dopo il parto. lo ha spiegato il legale della donna, Laura Cossar. "La madre di Martina - ha riferito il legale - non ha di fatto potuto assistere al parto in quanto è stata allontanata nel momento in cui è stato deciso il cesareo". "E' profondamente amareggiata per il trattamento che ha subito - ha detto l'avvocato Cossar -, a Martina non è neanche stato consentito di allattarlo

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