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Autosole chiusa un'ora e mezza per rimuovere un residuato bellico

ORVIETO. Il blocco dell'Autosole tra Orvieto e Orte per consentire la rimozione in sicurezza del residuato bellico trovato nell'orvietano è durato diversi minuti meno di quanto era stato programmato e così alle 7.30 l'importate via di comunicazione era già di nuovo aperta (senza comunque che il traffico ne risentisse in maniera particolare).

Poi poco dopo le 10 l'ordigno è stato fatto brillare mettendo la parola fine alle operazioni che si sono svolte senza alcun tipo di problema. In circa quattro ore gli artificieri dell'esercito, quelli del sesto reggimento Pionieri di Roma, hanno portato a termine il disinnesco e il brillamento della bomba d'aereo di 500 libbre, risalente alla secondo guerra mondiale, ritrovata il 3 agosto scorso, durante dei lavori stradali, in località Fori di Baschi di Orvieto.

L'ordigno è stato fatto esplodere alle 10,16 in una cava nella zona Scarceta, a circa cinque chilometri dal luogo del ritrovamento. Dove è stata trasportata da un convoglio dell'Esercito. Per permettere la rimozione delle spolette, in questo caso sul luogo del ritrovamento, all'alba è stato necessario interrompere il traffico lungo l'Autostrada del Sole, che si trova a circa 250 metri dal cantiere in cui era stata rinvenuta la bomba. La chiusura dell'A1, tra i caselli di Orvieto e Orte, è durata un'ora e mezza, dalle 6 alle 7,30 circa, meno di quanto previsto dal programma predisposto nei giorni scorsi sotto il coordinamento della prefettura di Terni. Grazie al fatto che le operazioni degli artificieri si sono concluse con anticipo.

Alla stessa ora è stato riattivato anche il traffico ferroviario sulla linea ferroviaria lenta della Roma-Firenze - tre i convogli interessati, due dei quali deviati sulla direttissima - e quello sulle strade interne della zona. Allo stesso modo hanno potuto fare ritorno nelle loro case i circa 80 residenti che abitano in un raggio di 1.800 metri dal luogo del ritrovamento dell'ordigno, evacuati per precauzione dalle 5 di stamani. Tutte le operazioni sono state coordinate dal viceprefetto vicario di Terni, Andrea Gambassi, presso la sala operativa della Protezione civile allestita Fontanelle di Bardano, sempre ad Orvieto.

Oltre agli artificieri dell'Esercito, nell'operazione sono stati impegnati anche le forze dell'ordine, gli enti locali, la Protezione civile, le strutture sanitarie, le Ferrovie dello Stato, la Società autostrade e l'Anas. Al termine della bonifica il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, ha espresso soddisfazione per il "brillante successo delle operazioni e per la perizia e competenza di tutti i soggetti ed istituzioni coinvolti" nell'ennesima emergenza legata al ritrovamento di ordigni bellici sul territorio orvietano. La viabilità, nonostante la chiusura dei caselli autostradali di Orvieto (in direzione sud) ed Orte (in direzione nord), non ha subito particolari problematiche ed è tornata rapidamente alla completa normalità in mattinata.

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