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Piccole cose, grandi tragedie

PALERMO. Estate nuova, problema vecchio. E un tunnel sempre più buio - metafora e non - in cui si mescolano inefficenze, vandalismi e burocrazia zavorra.

Giusto un anno fa, in vista dei pienoni autostradali per i grandi esodi vacanzieri, questo giornale poneva la questione - drammatica quando non tristemente tragica - delle troppe gallerie al buio lungo i principali assi viari di spostamento nell’Isola. Tunnel scuri e ancor più pericolosi. Nessuna autostrada esclusa, nessuna strada statale o regionale o provinciale esclusa. Ci fu risposto che serviva tempo, servivano progetti, servivano soldi, serviva insomma attendere. Nella maggior parte dei casi proprio la fine dell’estate.

Adesso, siamo punto e a capo. Gli interventi (almeno alcuni) sono stati eseguiti, le gallerie (almeno alcune) riaccese, ma... non ci siamo. L’Anas dice che l’azione capillare e continua dei ladri di rame ha vanificato tutto: soprattutto lungo la già martoriata Palermo-Catania e lungo la Catania-Siracusa . E che dunque adesso serve tempo, servono progetti,servono soldi, serve insomma ancora una volta attendere, chissà fino a quando. E siccome non va per nulla meglio sulla Palermo-Messina e non va meglio sulla Palermo-Trapani e non va meglio sulla statale 113 eccetera eccetera... siamo tornati a incrociare le dita nel buio di quei tunnel. In assenza delle piccole cose - per esempio banali riparazioni di singoli punti luce, in attesa di interventi più radicali e più a prova di furti - speriamo di non assistere almeno a grandi tragedie.

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