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Grasso: "Sto col Papa, migranti sono persone e non bestie"

Il presidente del Senato, Pietro Grasso

ROMA.  «Io sono col Papa: niente muri ma ponti. Sono per la solidarietà nei confronti degli immigrati che devono essere considerati persone, non certo bestie». Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, commenta le parole di Papa Francesco che chiede di perdonare chi non accoglie i profughi e la replica del leader della Lega Matteo Salvini.

«Vi invito tutti a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di essere custodita». Con questa frase a braccio Papa Francesco ha completato l'«appello» che, alla fine dell'udienza generale davanti a circa 15mila persone in piazza San Pietro, ha pronunciato in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, promossa dalle Nazioni unite e che ricorre sabato prossimo.

Ma queste parole non sono piaciute al leader della Lega Matteo Salvini che a stretto giro ha chiesto: «Quanti rifugiati ci sono in Vaticano?». «Il problema è che i rifugiati sono un quarto di quelli che arrivano, noi non abbiamo bisogno di essere perdonati», dice l'esponente del Carroccio. «Sono curioso di vedere se a Torino il Papa incontrerà qualche sfrattato torinese», aggiunge Salvini. Roberto Calderoli rincara la dose: «Papa Francesco dovrebbe chiedere perdono per tutti quegli incoscienti che hanno favorito l'esodo di decine di migliaia di disperati verso l'Italia. Dovrebbe chiedere perdono per Renzi e Alfano in primis - dice l'esponente della Lega Nord - per tutti i buonisti interessati, per questa Europa che se ne frega e per coloro che si ergono a paladini dell'antirazzismo, ma che fanno sì che si crei una disparità enorme di trattamento tra i cittadini italiani in difficoltà e gli immigrati clandestini, ai quali vengono regalati a spese nostre soggiorni che a volte sono anche di lusso». Non sono mancati, comunque, gli interventi a difesa di Bergoglio: tra gli altri, Maurizio Lupi (Ap) ha chiesto a Salvini di non insultare il Papa, mentre Edoardo Patriarca (Pd) ha suggerito al leader della Lega di «evitare di coprirsi di ridicolo. La Chiesa fa tantissimo per gli immigrati». Osvaldo Napoli (Fi) si è detto «d'accordo» con le critiche a Renzi, ma non su quelle «al limite dell'insolenza, rivolte Papa». «Fosse per Salvini, anche quel Papa Straniero dovrebbe tornarsene a casa...», ha scritto su twitter il leader di Sel Nichi Vendola. Infine, critiche a Salvini sono venute anche dal sindaco di Verona, Flavio Tosi: «fa pensare di essere preda di un delirio di onnipotenza e di aver dimenticato che la superbia è un peccato capitale».

Il Papa, durante l'udienza generale, aveva chiesto di pregare «per tanti fratelli e sorelle che cercano rifugio lontano dalla loro terra, che cercano una casa dove poter vivere senza timore, perchè siano a sempre rispettati nella loro dignità», e ha incoraggiato «l'opera di quanti portano loro un aiuto». «Incoraggio - ha concluso - l'opera di quanti portano il loro aiuto, e auspico che la comunità internazionale agisca in maniera concorde e efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate». Papa Bergoglio non ha specificato a quali porte chiuse si riferisse. La cronaca di questi giorni come noto registra la chiusura della frontiera da parte della Francia e la sosta di numerosi migranti nella zona di Ventimiglia. Come noto poi il tema della accoglienza dei rifugiati è centrale in tutto il suo pontificato, e lo ha indicato come priorità alla Chiesa italiana e mondiale compiendo il primo viaggio del pontificato a Lampedusa, a luglio del 2013.

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