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Facebook sblocca la pagina di Salvini e si scusa: "Sospeso per errore"

ROMA.  Facebook ha sbloccato il profilo di Matteo Salvini e chiede scusa per l'errore. «Dopo aver esaminato la pagina di Matteo Salvini ci siamo resi conto che, mentre uno dei contenuti è stato rimosso correttamente poichè in violazione delle nostre policy riguardanti l'incitamento all'odio, abbiamo anche rimosso erroneamente un altro contenuto. Dal momento che il nostro team gestisce più di un milione di segnalazioni ogni settimana, occasionalmente facciamo un errore. Ci scusiamo per il disagio causato dalla rimozione di questo contenuto»: lo dice all'Ansa un portavoce di Facebook.

La vicenda risale a ieri, quando il leader della Lega Nord ha detto in diretta, intervenedo a Radio Padania, di essere stato sospeso dal social network per alcuni post in cui aveva utilizzato le parole "zingari" e "zingare": «Facebook mi ha sospeso per 24 ore perchè ho usato la parola zingari che usava mia nonna».

Secondo fonti della Lega, il profilo facebook di Salvini sarebbe stato bloccato, nel senso che pur essendo visibili le sue due pagine (una come 'politico' e l'altra 'personale'), sarebbe stato reso impossibile inserire nuovi post dopo quello che annunciava l'intervento del leader leghista a «Omnibus» e che dava un dubitativo «buongiorno» alla presidente della Camera ("Buongiorno anche alla Boldrini... o no?"). Nel suo intervento su La7, Salvini ha insistito nel difendere le sue parole dopo l'intervento di Facebook, a suo dire dovuto all'uso del termine «zingari»: «È politicamente scorretto dire 'zingari'? Allora vorrà dire che mia nonna mi ha educato al politicamente scorretto».

«Facebook ha bloccato il mio profilo personale per 24 ore per la presenza delle parola 'zingari' e 'zingare' in due post. Roba da matti! Proviamo a pubblicare tutti Iva Zanicchi e la sua canzone 'Zingara'? Vediamo se anche così si viene bloccati!». Al post sulla Zanicchi è allegato il video dell'esibizione vincente della cantante al Festival di Sanremo 1969.

Il segretario del Carroccio ha definito infine «ipocrita» l'Italia, dopo le polemiche per le sue parole sui campi rom da «radere al suolo».

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