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Ars, dipendenti e deputati "litigano" per il parcheggio

Dal lato principale del Palazzo il divieto per le auto scatterà dal primo aprile per rispettare il protocollo Unesco

PALERMO. Dal lato principale del Palazzo Reale, sede dell'Assemblea regionale siciliana, il divieto al parcheggio delle auto scatterà dal primo aprile per rispettare il protocollo Unesco, sul fronte opposto, dove posteggiano deputati regionali e superburocrati, invece al momento non ci sarebbe alcuna restrizione. Così il personale del Parlamento più antico d'Europa ha scritto al segretario generale, a tutti i componenti del Consiglio di presidenza dell'Assemblea regionale e al comune di Palermo per chiedere equità e coerenza.

I dipendenti si dicono favorevoli «al progetto di valorizzazione di Palazzo Reale all'interno del progetto Unesco, la cui valenza culturale è assolutamente condivisa e auspicata», ma sostengono che il divieto «non può riguardare esclusivamente il prospetto di piazza Parlamento, dove verrà istituita l'area pedonale il prossimo primo aprile, e non comprendere altresì quello di piazza Indipendenza, che invece è adibito a parcheggio per i deputati e i vertici dirigenziali». «Infatti, l'attuale affollamento di autovetture che vengono parcheggiate a ridosso del monumento dal lato di piazza Indipendenza - scrive il personale nella lettera trasmessa all'amministrazione e al vertice politico - non solo causano un grave nocumento all'immagine e alla conservazione del Palazzo ma risultano in totale contrasto con la logica che ha ispirato i predetti provvedimenti comunali e che costituiscono l'obiettivo a cui tende il progetto Unesco».

Pertanto i dipendenti «auspicano che i vertici amministrativi e politici dell'Ars contribuiscano alla riuscita del predetto progetto rendendo libera e pienamente fruibile per i turisti e la cittadinanza anche l'area del lato di piazza Indipendenza, che tra l'altro comprende i Giardini Reali, che fanno parte del sito storico-monumentale di Palazzo dei Normanni» perchè «altrimenti l'intero progetto Unesco sembrerebbe sminuito e senza alcuna logica».

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