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Pillola dei 5 giorni dopo: sarà obbligatoria la prescrizione medica

Il farmaco quindi potrà essere venduto solo dietro ricetta del medico di base. E' questo il contenuto del parere del Css, richiesto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin

ROMA. Prescrizione obbligatoria per le donne di tutte le età e test prima della prescrizione solo nel caso ci sia il sospetto di una gravidanza in corso. E' questa la posizione espressa oggi dal Consiglio superiore di sanità (Css) nell'atteso parere richiesto dal ministro Lorenzin sull'utilizzo del contraccettivo d'emergenza noto come 'pillola dei 5 giorni dopo' (Ellaone), dopo che lo scorso novembre l'Agenzia europea dei farmaci (Ema) si è invece espressa a favore della vendita del farmaco in farmacia senza obbligo di ricetta.

''In attesa dei dettagli del dispositivo - sottolinea il ministero della Salute - la decisione è che il farmaco EllaOne debba essere venduto in regime di prescrizione medica indipendentemente dall'età della richiedente. Ciò soprattutto per evitare gravi effetti collaterali nel caso di assunzioni ripetute in assenza di controllo medico''. Alla base della decisione, dunque, la necessità di garantire la sicurezza delle donne.

Ma su tale aspetto, l'Ema aveva espresso una posizione differente, rilevando che Ellaone è ''un contraccettivo d'emergenza usato per prevenire gravidanze indesiderate se assunto entro 120 ore (5 giorni) da un rapporto sessuale a rischio, e agisce prevenendo o ritardando l'ovulazione. Il farmaco e' piu' efficace se assunto entro le 24 ore''. Dunque, sottolineava l'Ema, ''rimuovere il bisogno di ottenere la prescrizione dal medico dovrebbe velocizzare l'accesso delle donne a tale medicinale e quindi aumentarne l'efficacia''. La raccomandazione dell'Ema sottolinea inoltre come questo farmaco ''puo' essere utilizzato in modo sicuro ed efficace senza prescrizione medica''.

La pillola Ellaone, a base di ulipristal acetato, è prodotta dall'azienda HRA Pharma ed è stata approvata in Europa con l'obbligo di prescrizione medica alla fine del 2009. Negli ultimi 5 anni, afferma l'azienda, e' stata gia' utilizzata da piu' di 3 milioni di donne in 70 paesi. Sempre su tale contraccettivo, un precedente parere era stato espresso dal Css nel 2011, quando gli esperti del massimo organo consultivo del ministero della Salute avevano proposto un paletto: il farmaco puo' essere commercializzato come contraccettivo d'emergenza purche' la donna che lo dovra' usare sia prima sottoposta a test di gravidanza per escludere una gravidanza in corso.

Tale obbligo cade ora con il nuovo parere del Comitato. La palla passa ora all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che dovrà pronunciarsi dopo il previsto parere del Css. Una pronuncia che, come già annunciato dal direttore generale Luca Pani, arriverà in tempi brevi, entro marzo. Nel caso di posizione divergente da quella indicata dall'Ema, l'Aifa dovrebbe presentare una decisione motivata da illustrare in sede europea.

Critico il giudizio del Pd: ''Il Css ha espresso il parere che temevano. A due giorni dall'8 marzo, per le donne italiane è in arrivo un pessimo regalo, cioè potranno usare la pillola 'dei 5 giorni dopo' solo con la ricetta medica, al contrario di quanto accade in tutta Europa dove si può acquistare liberamente perché non si tratta di un farmaco abortivo'', afferma Laura Garavini, augurandosi che ora il ministro Lorenzin ''decida guardando all'Europa e con l'obiettivo di dare più diritti e libertà alle donne italiane".

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