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Proroga a Bellolampo: sì a 80 Comuni ma solo per 15 giorni

La Regione cerca altri impianti perché non si potrà andare oltre il 28. Ma arrivano i primi no da Agrigento e Trapani

PALERMO. Una firma arrivata in extremis ieri sera ha dato l’ultima speranza ai Comuni della Sicilia occidentale per evitare che già domenica scoppiasse una nuova emergenza rifiuti. Il sindaco di Palermo ha dato la disponibilità a tenere aperta la discarica di Bellolampo oltre i limiti normali e la Regione ha prorogato l’ordinanza che permette di smaltire nell’impianto palermitano i rifiuti di ottanta paesi. In ogni caso si tratta di una soluzione che assegna a Palazzo d’Orleans appena 15 giorni di tempo in più per trovare soluzioni alternative all’impianto di smaltimento di Bellolampo. Dal primo marzo oltre 80 paesi non avranno più dove scaricare le loro 350 tonnellate al giorno di immondizia.

L’ordinanza che autorizza gli 80 Comuni della Provincia di Palermo a scaricare a Bellolampo scadeva domenica. E all’assessorato regionale ai Rifiuti non hanno trovato altre discariche dove smistare l’immondizia. Ieri l’assessore Vania Contrafatto ha ottenuto dal sindaco Leoluca Orlando e dai vertici della Rap (l’azienda palermitana che gestisce l’impianto) altri 15 giorni di tempo prima di chiudere i cancelli.

L’ordinanza che scadeva domenica quindi è stata prorogata fino al 28 febbraio: «Abbiamo valutato che dal punto di vista ambientale questo aumento dei rifiuti smaltiti a Bellolampo è sostenibile. Abbiamo avuto la disponibilità della Rap e abbiamo preso una decisione in tempi strettissimi». Restare su Palermo è una boccata d’ossigeno per tutti i paesi a est e a ovest della città: da Altofonte a Villafrati e da Capaci a Piana degli Albanesi.

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