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Pericolo alluvioni in tutta la Sicilia, la mappa delle 9 mila zone a rischio

Sono trecento le aree in cui la pericolosità è ancora più elevata, situazione delicata nel Messinese e nel Palermitano

PALERMO. Le mappe disegnano una Sicilia che «fa acqua da tutte le parti». Sono circa un migliaio le aree a rischio alluvione, delle quali circa 300 sono quelle in cui la pericolosità è più elevata. Allarme rosso, invece, in quelle zone abitate che si trovano vicino a fiumi e torrenti: sono circa novemila i punti potenzialmente critici, pronti a scoppiare in caso di esondazioni.

È la fotografia scattata dal dipartimento regionale all'Ambiente, guidato dal dirigente Gaetano Gullo, che ha pubblicato il Piano di gestione del rischio alluvioni. Ogni territorio ha una sua storia idrogeologica complessa, così come i rischi collegati. Per questo motivo, il piano contiene misure per la prevenzione, di cui si occuperà la Protezione civile e una serie di provvedimenti per evitare la cementificazione selvaggia nelle aree a rischio. È prevista la ricognizione periodica, la manutenzione dei corsi d'acqua, interventi di ingegneria per coniugare obiettivi di potenziamento ambientale e la gestione delle opere.

«Sulla base della direttiva comunitaria del 2007, le Regioni hanno l’obbligo di pubblicare i Piani di gestione alluvioni per stabilire interventi in funzione del livello di pericolosità dell'area - spiega il dirigente Gullo -. Tutta la Sicilia è interessata dal pericolo della cementificazione, a causa dell’abbandono delle campagne. I cambiamenti climatici e il carattere torrentizio possono provocare alluvioni di una pericolosità inaudita. I terreni sono abbandonati, non ci sono canali di scolo, con il risultato che un rigagnolo si trasforma in un torrente».

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