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Cresta sulle corse dei pullman? La Regione apre un'indagine

L’assessore Torrisi: ci arrivano denunce su collegamenti non effettuati dagli autobus di linea malgrado i contributi pubblici

PALERMO. Alla Regione sono piovute decine di segnalazioni su corse fantasma. Collegamenti previsti nelle tabelle ufficiali delle compagnie ma mai realizzati che hanno costretto gli utenti a interminabili attese alle fermate malgrado contributi pubblici assicurati proprio per far funzionare quei bus.

E per questo motivo Nico Torrisi, assessore regionale ai Trasporti, ha disposto una indagine interna che scatterà già da oggi con l’invio a sorpresa di ispettori non riconoscibili. Per adesso l’indagine interna voluta da Torrisi si muove solo fra sospetti. Ma in assessorato sono convinti che ci sia molto da scoprire nell’effettivo svolgimento del servizio di trasporto su gomma. «Ci giungono con troppa frequenza denunce anonime - spiega l’assessore - su collegamenti che non vengono svolti. Non può essere un caso. Poichè le compagnie private hanno contratti che si basano su corrispettivi commisurati ai chilometri percorsi, saltare alcune corse può assicurare un risparmio di costi e un guadagno non dovuto. Stiamo verificando».

Il corrispettivo è di circa un euro al chilometro. Il settore è uno di quelli più caldi per la Regione. Costa ogni anno 166 milioni circa: 90 dei quali arrivano nelle casse delle municipalizzate che assicurano i trasporti nelle città e gli altri 76 vanno alle compagnie private che collegano città e paesi fra loro. Inoltre circa 28 milioni all’anno vengono erogati all’Ast, che però è una partecipata regionale peraltro sempre in crisi di liquidità al punto da ritardare spesso l’erogazione degli stipendi.

 

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