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Formazione professionale, altri 500 dipendenti in cassa integrazione

Gli enti confermano il taglio sugli organici: in totale salgono a tremila le richieste di ammortizzatori sociali per i dipendenti

PALERMO. L’accordo è stato raggiunto già ieri, anche se verrà formalmente siglato giovedì: gli enti della formazione professionale mettono in cassa integrazione subito almeno altri 500 dipendenti. E confermano a carico degli ammortizzatori sociali tutti quelli che ci sono già, portando così il totale dei cassintegrati a quasi 3 mila.
È l’esito di un primo incontro in cui le associazioni che raggruppano gli enti e i sindacati hanno avviato le procedure. In realtà gli enti avevano annunciato nei giorni l’intenzione di sospendere dal lavoro tutti i 7 mila dipendenti. Poi ieri sono stati fatti calcoli diversi e si è provato a scommettere sulle rassicurazioni che il governo fa da giorni: i corsi - secondo l’assessorato alla Formazione - dovrebbero partire entro qualche settimana.

Il problema - secondo gli enti - nasce proprio dal ritardo con cui saranno avviate le lezioni di quest’anno formativo: «Tutto doveva essere pronto ad agosto - spiega Paolo Genco, che guida l'associazione Forma - ma è tutto fermo. E nell’attesa noi non riceviamo finanziamenti e non possiamo pagare i lavoratori. Anzi, per dirla tutta i finanziamenti non arrivano da marzo e da allora i dipendenti non percepiscono le buste paga».

Da qui l’intenzione di fermare il sistema e trasferire tutto il personale sugli ammortizzatori sociali. Ma ieri si è deciso di procedere per gradi: «Iniziamo - conclude Genco - con gli esuberi che si creano per la riduzione di finanziamenti annunciata quest’anno dal governo». È una riduzione frutto di un diverso calcolo del budget assegnato a ogni ente: prima la Regione garantiva 129 euro per ogni ora di corso, ora si passa a 117.

Ciò corrisponde, secondo le stime fatte ieri con i sindacati, a 500 nuovi esuberi che si sommano ad altrettanti già maturati nei mesi scorsi.

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