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Bifolco, in piazza anche il fratello ai domiciliari
Al corteo tensione fra polizia e disoccupati

NAPOLI.  A manifestare in ricordo di Davide Bifolco, il diciassettenne napoletano ucciso da un colpo di pistola sparato perchè il giovane non si è fermato al posto di blocco, c'erano anche i due fratelli Alberto e Tommaso. E proprio sulla presenza di quest'ultimo al corteo è già polemica. 
Tommaso Bifolco, infatti, sarebbe agli arresti domiciliari, motivo per cui non avrebbe dovuto scendere in piazza. Eppure era lì, a "rivendicare" il fratello morto e a urlare contro i carabinieri.

Anche l'altro fratello, Alberto, è noto alle forze dell'ordine: ha infatti l'obbligo di dimora notturna.

Durante il corteo non sono mancati momenti di tensione, che si sono avuti poco prima delle 12.30 in via Santa Lucia, a Napoli davanti agli uffici della Giunta regionale, dove è giunto il corteo di disoccupati di Edn («Eurodisoccupati napoletani») e «Banchi Nuovi», partito da piazza del Gesù.  I disoccupati hanno aperto uno striscione in ricordo di Davide Bifolco con la scritta «Basta omicidi di Stato. Il ricordo di chi vive nel cuore di chi resta. Ciao, Davide». 
Un funzionario di polizia ha sequestrato lo striscione e - secondo quanto affermano i disoccupati - lo avrebbe calpestato. I disoccupati hanno protestato vivacemente. Dopo alcuni minuti lo striscione è stato loro restituito dalla polizia.
Il presidio di Edn e Banchi Nuovi prosegue in attesa di conoscere la data di riunione del tavolo interistituzionale da loro richiesto a Regione ed enti locali.

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