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Regione, ultimatum di Crocetta:
fuori tutti i condannati dagli uffici

Il presidente chiede ai dirigenti che entro due mesi concludano una ricognizione del personale del proprio dipartimento e degli enti collegati per scoprire se al lavoro ci sono altri dipendenti con condanne alle spalle

PALERMO. Trecento condannati alla Seus, società che gestisce il 118, Altri settanta scoperti nella formazione e 250 espulsi dal bacino dei Pip per aver commesso reati gravi. Più si scava più si allarga il mondo dei condannati alla Regione. È per questo che il presidente Rosario Crocetta ha lanciato l’ultimatum ai dirigenti regionali: entro due mesi dovranno concludere una ricognizione del personale del proprio dipartimento e degli enti collegati per scoprire se al lavoro ci sono altri dipendenti con condanne alle spalle.
L’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, ha chiesto particolare celerità alle aziende sanitarie, dalle Asp agli ospedali. La Borsellino non è voluta entrare nel merito della direttiva, che potrebbe lasciar intendere il fatto che il governo sia già a conoscenza di casi specifici nelle piante organiche delle strutture sanitarie. Saranno i controlli sugli oltre 30 mila lavoratori in orbita regionale ad appurare la verità. “Dura lex, sed lex” ha detto Crocetta in una nota con la quale ha chiesto senza mezzi termini il licenziamento dei regionali condannati.

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