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La difesa di Bossetti: nessun accesso a siti pedopornografici

MILANO. "Non ci sono stati accessi a siti pedopornografici". Lo ha detto Claudio Salvagni, difensore di Giuseppe Bossetti, in carcere per l'omicidio di Yara Gambirasio, sulle indiscrezioni riguardo ai primi esiti degli accertamenti sul pc sequestrato a casa del suo assistito e dai quali emergerebbe che l'uomo si sarebbe collegato 5 volte con siti pedoporno. "Poiché sono esami ripetibili - ha aggiunto - verificheremo la circostanza con i nostri consulenti. Per ora non posso commentare in quanto sono indiscrezioni imprecise".       Poiché secondo le indiscrezioni la ricerca sul pc da parte di Bossetti sarebbe avvenuta digitando la parola "tredicenni", il difensore ha fatto notare che il muratore di Mapello ha un figlio di quell'età. "Comunque - ha proseguito - il tutto deve essere contestualizzato e non sappiamo, qualora quegli accessi siano davvero stati fatti, quando sono stati fatti".  Alla domanda se davvero durante l'ultimo interrogatorio a Bossetti fosse stato chiesto di spiegare perchè sui motori di ricerca avesse scritto la parola tredicenni, il legale ha replicato: "Non rilascio dichiarazioni su fatti coperti da segreto istruttorio. Sono in corso ancora le indagini preliminari".  L'avvocato Salvagni, infine, ha ribadito che entro la prima metà di settembre verrà depositata al gip di Bergamo Ezia Maccora la richiesta di scarcerazione di Bossetti. Richiesta che è stata in gran parte già "preparata" e che deve essere solo completata.

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