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Prova di ammissione in Medicina, studenti vincono ricorso e vengono riammessi

PALERMO. Un gruppo di studenti siciliani e calabresi hanno ottenuto l'annullamento della graduatoria della prova di ammissione al corso di laurea in medicina e chirurgia per l'anno accademico 2014-2015. Non avendo ottenuto il punteggio minimo pari a venti hanno proposto un ricorso giurisdizionale, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, davanti al Tar del Lazio contro il Ministero dell'Istruzione.
Gli avvocati hanno censurato i provvedimenti impugnati «sotto il profilo della violazione della regola dell'anonimato nei pubblici concorsi, richiamando precedenti giurisprudenziali dagli stessi difensori ottenuti in fattispecie analoga presso il consiglio di stato, poichè i moduli di risposta consegnati ai candidati contenevano un codice identificativo (username) che rendeva tali moduli certamente riconoscibili».
Si è costituito in giudizio il Ministero dell'istruzione, in persona del ministro pro tempore, con il patrocinio dell'Avvocatura Generale dello Stato, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta di sospensiva. Il Tar del Lazio ritenendo fondata la censura inerente la violazione della regola dell'anonimato concorsuale ha accolto la domanda cautelare avanzata dai difensori ammettendo con riserva i ricorrenti in sovrannumero al corso di laurea in medicina e chirurgia e qualificando la richiesta di condanna al risarcimento per l'ingiusto danno rappresentato quale risarcimento in forma specifica possibile nella forma dell'ammissione al corso di laurea.

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