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«L’Italgas agevola imprese vicine alla mafia»

I giudici che hanno sospeso gli amministratori: erano consapevoli che i Cavallotti continuavano a lavorare in prima persona

PALERMO. Secondo la procura di Palermo l’Italgas va «bonificata. E la sezione misure di prevenzione del tribunale ha accolto pienamente questa tesi. Devono essere verificate le eventuali responsabilità individuali, ma per sei mesi deve essere controllata da un’amministrazione giudiziaria. Il motivo? È un’azienda pubblica che avrebbe agevolato persone sottoposte a misure di prevenzione per mafia. Che non ha collaborato con l’amministratore giudiziario di una ditta confiscata. Che ha preferito accordarsi, per portare avanti la metanizzazione di alcuni Comuni siciliani, con i fratelli Cavallotti di Belmonte Mezzagno.
Infiltrazioni di Cosa nostra nel tessuto sano dell’economia grazie a una società quotata in Borsa, con sede a Torino e lavori in tutta Italia. Questa è la tesi del procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia e del sostituto Dario Scaletta, che coordinano i finanzieri del Comando provinciale.
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