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Finanziaria a rilento, all’Ars oltre 300 emendamenti

La spesa della manovra lieviterebbe da 500 a 800 milioni. L'allarme lanciato dale presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone

PALERMO. In poco meno di una mattinata sono piovuti sulla Finanziaria ter oltre 300 emendamenti, che si prevede possano almeno raddoppiare visto che c’è ancora tempo fino a lunedì a pranzo. Inoltre le modifiche già approvate nelle varie commissioni, se confermate dalla Bilancio, faranno lievitare la spesa da circa 500 a circa 800 milioni.
Si complica quindi il cammino della manovra con cui il governo punta a sbloccare parte delle norme impugnate a gennaio dal Commissario dello Stato, garantendo così il pagamento degli stipendi a forestali, precari e dipendenti degli enti collegati.
La commissione Bilancio ieri ha aperto la seduta solo per raccogliere i primi emendamenti: «Il governo - spiega il vicepresidente della commissione, Vincenzo Vinciullo - non ha presentato modifiche al testo base. Eppure ci attendevamo correzioni dopo gli allarmi della Corte dei Conti. Inoltre ci sono assessori che nelle commissioni di merito hanno fatto approvare emendamenti che modificano sensibilmente la spesa, facendola crescere di circa 300 milioni». Per evitare che salti il banco il presidente della commissione, Nino Dina, ha convocato per mercoledì mattina tutti i dirigenti generali della Regione che dovranno fare il punto sulle reali esigenze di finanziamento: prima mossa per arrivare a una forte scrematura degli emendamenti.
Fatto ciò la commissione inizierà a votare con l’obiettivo di completare il lavoro entro giovedì 16. Dalla settimana successiva sarà impegnata l’aula. E ieri il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha lasciato intendere che i timori di un’approvazione con grave ritardo sono concreti: «Auspico che la finanziaria sia varata entro il 31 luglio». L’auspicio, e non la certezza, è riferito al fatto che continuano a permanere forti dubbi sulle coperture finanziarie. Una relazione dei tecnici dell’Ars evidenzia dubbi sull’utilizzo di 386 milioni bloccati a gennaio e segnala l’insufficienza delle somme destinate al fondo rischi per coprire i buchi che si verificheranno dopo la cancellazione dei residui attivi. Per tutti questi motivi Ardizzone ha chiesto al governo documenti contabili molto dettagliati: «Spero che il governo possa mettere l'Ars nelle condizioni di conoscere l'istruttoria di tutti i disegni di legge. Bisogna solo avere la saggezza giusta nella trasmissione degli atti».
L’opposizione, con Marco Falcone di Forza Italia e Roberto Di Mauro dell’Mpa, annuncia battaglia sulla quantificazione delle somme disponibili. Ma sulla divisione di questi fondi è braccio di ferro anche nella maggioranza. Ieri in commissione Giuseppe Lupo, area Dem del Pd (la stessa che esprime l’assessore all’Economia, Roberto Agnello) ha sottolineato che «sono state tagliate troppe risorse al capitolo per le attività sportive. Nel 2010 c’erano 9,3 milioni, quest’anno appena 782.800 euro». In questo clima l’approvazione è sempre più difficile ed è già certo che gli stipendi di luglio, per gli enti che non hanno più risorse in cassa, slitterà ad agosto. Gia. Pi.

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