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Da latitante rapinava banche: la Regione gli dava i sussidi

PALERMO. Dopo il precario milionario con reddito Isee da 150 mila euro e quello fermato a Palermo con armi in auto, dall'elenco delle persone, che da oltre quindici anni ricevono dalla Regione siciliana un sussidio ora di 832 mila euro al mese, spunta anche il rapinatore-latitante. E' l'ultimo scandalo che emerge grazie ai controlli che il dipartimento Lavoro, su mandato del governo Crocetta, sta effettuando tra i 2.900 iscritti al bacino dei precari ex Pip (piano d'inserimento professionale) del progetto 'Emergenza Palermo", riservato a ex detenuti e soggetti svantaggiati.    
Il caso riguarda un uomo di 47 anni, Domenico Albanese. Da mesi era irreperibile, la polizia lo cercava ritenendolo l'autore di nove rapine commesse in giro per l'Italia. Mentre per gli investigatori progettava i colpi in banca, Domenico Albanese riceveva regolarmente il sussidio pubblico pari a 832 euro. E l'ha percepito fino al giorno del suo arresto. Il precario è stato definitivamente cancellato dall'elenco dei precari venerdì scorso, perché secondo la Regione non in possesso "dei requisiti morali e di buona condotta": poche ore dopo la polizia lo arrestava con un blitz in un appartamento in via Leonardo Da Vinci, periferia nord di Palermo. Gli investigatori lo hanno scovato seguendo alcuni familiari e dopo giorni di appostamenti.    
A fine marzo, la Regione aveva espulso dall'elenco altre 25 persone, anche in questo caso per mancanza dei requisiti morali. Tra loro c'era Fabio Pispicia, fermato a Palermo pochi giorni prima dalla polizia, mentre era a bordo di una Fiat Uno con armi, passamontagna e guanti.  Finora gli espulsi da "Emergenza Palermo" sono oltre 200, buona parte perché dai controlli è emerso che avevano un reddito Isee superiore ai 20 mila euro previsto da una legge regionale.

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