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IPad e telefonini tra le spese sospette all’Ars

La Corte dei Conti vuole vederci chiaro sui costi per le nuove tecnologie. chiesta la documentazione ai gruppi. Per i giudici contabili gli acquisti non sono riconducibili alle finalità d’ufficio. Ad Art. 4 contestate le trasferte del personale

PALERMO. I Democratici Riformisti hanno acquistato chiavette internet, cellulari e iPad. Il Pdl ha speso 2.267 euro per libri, riviste e pubblicazioni, ma le somme finora giustificate ammontano a 1.972 euro. Tra le spese dei gruppi dell'Ars, finite nel mirino della Corte dei Conti, rientrano anche quelle per cancelleria e apparecchi elettronici. I giudici contabili hanno già chiesto ai partiti di giustificare le assunzioni dei collaboratori, ma anche i soldi utilizzati nel 2013 per cene, viaggi e ricambi per le autovetture. I gruppi potranno presentare tutte le documentazioni entro fine aprile. Ai Drs vengono contestate le modalità d'acquisto della chiavetta internet Huawei, di cui non è indicato il prezzo. Ai giudici contabili non sono chiare le modalità di pagamento. I Democratici Riformisti hanno speso complessivamente 11 mila euro per una serie di voci come la comunicazione, le spedizioni e l'acquisto di pubblicazioni. Tra queste c'è anche la masterizzazione di un dvd non meglio precisato nelle contestazioni della sezione di Controllo, presieduta da Maurizio Graffeo.
I giudici vogliono capire, però, perché questa spesa «sia da ricollegare alle funzioni istituzionali del gruppo». La tecnologia è al centro di altre spese effettuate dai Drs sulle quali la Corte dei Conti vuole far luce. In particolare, nel rendiconto del gruppo, guidato da Giuseppe Picciolo, è stato segnato l'acquisto di un cellulare, di cui però non è indicato il prezzo. Si tratta di un blackberry curve 9630 ruby red. Spesa per la quale, secondo i giudici contabili, non è chiara la modalità di pagamento. L'informatizzazione dei dipendenti del gruppo ha reso necessario pure l'acquisto di un iPad. Anche in questo caso il costo non è indicato, ma l'assegno è stato emesso a Palermo, mentre l'acquisto risulta effettuato nel comune di Aci Sant'Antonio, in provincia di Catania. I Drs assicurano comunque che «si tratta di strumenti al servizio del gruppo, utili per la comunicazione istituzionale e acquistati con pagamenti tracciati».
Un altro gruppo nato a legislatura in corso è finito nel mirino dei giudici contabili, ma per una serie di spese legate alla cancelleria. Si tratta dell'Articolo 4, al quale viene contestato l'acquisto di buste avoriate, costate 1.350 euro, di buste con strip (400 euro), di cartoncini avorio (1.350 euro) e di blocchetti A4 (400 euro). I magistrati si chiedono se siano «riconducibili alle funzioni del gruppo visto che non sembra che rechino alcuna dicitura specifica». Sempre per spese di cancelleria alla Lista Musumeci sono state chieste copie di quattro fatture per un importo complessivo di 172 euro. Prima della scissione in Forza Italia e Nuovo Centrodestra, il Pdl aveva acquistato libri e giornali per 2.267 euro. Ma i giudici chiedono chiarezza sulla differenza tra l'importo presente nel rendiconto e la somma giustificata che è pari a 1.972 euro. In realtà, l'importo maggiore sul quale sono chiesti chiarimenti al Popolo della Libertà è di 19.760 euro. Somma indicata alla voce «altre spese» che risulta, però, «del tutto impossibile da comprendere, ricostruire e verificare». Quindi, viene richiesto di «trasmettere un'analitica documentazione». Per quanto riguarda, invece, i «rimborsi per missioni e trasferte del personale», le contestazioni della sezione di Controllo si concentrano su importi maggiori dei precedenti. Ad Articolo 4 è stato chiesto di giustificare ogni singolo viaggio. L'importo per questo capitolo di spesa è di 2.400 euro. È superiore, invece, la somma spesa da Grande Sud, prima che si unisse al Pid-Cantiere Popolare. Dovrà dare conto di viaggi e spostamenti di deputati e dipendenti per più di 4 mila euro. Anche in questo caso i giudici contabili chiedono «la documentazione giustificativa relativa alle singole spese». Giustificazioni che mancano anche per l'acquisto di buoni pasti del personale del gruppo (800 euro).

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