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Immigrazione, in Sicilia 4.200 donne in tre anni

PALERMO. In tre anni le donne migranti arrivate in Sicilia sono state circa 4.300 e nel 2013 hanno rappresentato quasi il 10,4% delle persone sbarcate. E' uno dei dati emersi dal dossier presentato al convegno "Accoglienza donna. La salute nell'immigrazione femminile", promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e dalla Caritas diocesana di Palermo in collaborazione con Zambon Italia.
La ricerca mette in evidenza come a Palermo le donne aiutate dagli enti caritativi sono 5.808, pari al 43,7% del totale degli utenti. In generale si tratta di donne più giovani: è minorenne una su quattro tra le italiane e quasi una su tre tra le straniere. Le donne immigrate che arrivano in Sicilia sono affette spesso dalle patologie più consuete, ma ci sono anche molti casi di diabete, ipertensione e malattie metaboliche. Vi è poi un problema rilevante che riguarda la prevenzione dei comuni disturbi ginecologici (infezioni batteriche e cistiti). Un altro elemento importante è che gli ambulatori delle strutture assistenziali si trovano spesso ad affrontare anche malattie del "disagio sociale" come ad esempio la tubercolosi o la depressione.

"E' fondamentale in un momento di crisi - ha detto Antonino Candela, commissario straordinario dell'Asp - che le istituzioni pubbliche e la società civile lavorino insieme per il bene comune. In particolare per dare sempre maggiori e tempestive risposte al disagio sociale. La tragica vicenda di Lampedusa indica la necessità di un impegno di tutti che metta in campo risorse ed energie in grado di fronteggiare una emergenza che purtroppo, come i dati presentati oggi dimostrano, è sempre in aumento".

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