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Terremoto all’Ars, venivano pagati viaggi e cene: tutti i coinvolti

PALERMO. Viaggi, cene, regali, benefit ai propri collaboratori, persino la revisione del proprio ciclomotore: c’è di tutto tra le spese dei gruppi parlamentari siciliani finite nell’inchiesta della magistratura. Fondi pubblici che sarebbero stati utilizzati per scopi personali con disinvoltura.
Il movimento autonomista dell’ex presidente Raffaele Lombardo, per esempio, avrebbe usato 24.300 euro del gruppo per pagare l’affitto e le opere di manutenzione della sede regionale del partito in via Libertà 62, a Palermo. A gestire le somme sarebbe stato Nicola D’Agostino, ex presidente del gruppo, al quale sono contestati pure pagamenti ai dipendenti per indennità non dovute dal contratto, secondo i pm, per 25.489 euro.
Spese ritenute dai pm non giustificate sono state attribuite anche a Paolo Ruggirello, ex capogruppo dell’Mps, che, disposto il pagamento, richiesto dall’onorevole Giovanni Greco, a favore della «Atalante Servizi Srl», per la «cura delle email e l’aggiornamento del sito», per un totale di quasi 4 mila euro. Il rappresentante legale della società è risultata Giuseppa Schimmenti, moglie di Greco.
L’ex parlamentare del Pd e poi gruppo Misto, Dino Fiorenza, avrebbe «regalato» un cenone di Capodanno alla dipendente Elena Mancuso, pagando 637 euro, così come evidenziato da ricevuta emessa da Villa Neri Resort & Spa di Linguaglossa, provincia di Catania.
L’ex capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini, avrebbe pagato festivi non spettanti ai dipendenti del gruppo e concesso loro anticipazioni e prestiti mai restituiti. A una dipendente, tra febbraio e aprile 2010 sarebbero stati corrisposti 12.600 euro circa di indennità pur avendo concesso in quel periodo ben 53 giorni di «permessi retribuiti non giustificati». Persino la dipendente Assunta Scalia, collocata a riposo per raggiunti limiti di età, ha ricevuto un bonifico da 2.637 euro. Ma a fare scalpore sono alcune spese che nulla avrebbero a che vedere con gli scopi istituzionali: risultano nelle carte gli acquisti di articoli vari in una gioielleria di Modica per 7.100 euro, di piatti di cristallo, tazze, piatti in acciaio, di 18 lettori dvd per 1.728 euro.
E ancora, 150 euro sono stati spesi per acquistare i fiori per la nascita del figlio dell’onorevole Caronia, 237 euro per l’acquisto di 14 panettoni, 14 pandori e 28 bottiglie di spumante e 830 euro per la riparazione di un’autovettura non identificata. Curioso pure il pagamento di un bollettino Serit da una sessantina di euro a nome di Leontini.
Fiume di denaro contestato pure a Rudy Maira, ex capogruppo del Pid. Nelle carte figura una ricevuta fiscale da 600 euro emessa dal ristorante «Charleston» di Palermo, relativa a pasti per 11 persone, non intestata.
All’ex deputato Marianna Caronia i pm contestano soprattutto di non aver esibito alcuna documentazione per quanto riguarda diversi bonifici effettuati. Dal febbraio al novembre 2011, come componente del Gruppo misto, Caronia ha ricevuto 25 mila euro circa «per non meglio specificate spese inerenti alla loro attività politica sul territorio di riferimento». Poi, da presidente del gruppo, ha effettuato tutta una serie di bonifici agli altri deputati Cataldo Fiorenza, Mario Bonomo, Cateno De Luca e Riccardo Savona, «senza fornire alcuna documentazione contabile che attestasse l’utilizzo».
L’ex capogruppo dell’Mpa, Lino Leanza, avrebbe poi effettuato una serie di pagamenti, con assegni bancari, a favore di persone non appartenenti al gruppo parlamentare Mpa per quasi 10 mila euro, mentre altri 13 mila euro sarebbero stati spesi per attività non istituzionali come la stampa di biglietti da visita o l’acquisto di regali.
Che i soldi del gruppo siano stati utilizzati a fini privati, lo dimostrerebbero pure le spese dell’ex capogruppo di Fli Livio Marrocco, che avrebbe utilizzato le somme dell’Ars persino per pubblicare un necrologio. A Marrocco è contestato anche l’utilizzo di 13.975 euro per regali, pranzi e acquisti vari, da Ipad a pasta fresca, abbigliamento, articoli da profumeria, ottica, lavanderia e pure la revisione del motociclo personale. Tra le carte anche soggiorni in località varie assieme a una donna formalmente non legata, scrivono i pm, da alcun rapporto con il Gruppo parlamentare dei finiani.

AVVISI DI GARANZIA CON INVITO A COMPARIRE
Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D’Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini e Cataldo Fiorenza.

GLI INDAGATI
Giovanni Ardizzone, Guglielmo Scammacca della Bruca, Franco Mineo, Alessandro Aricò, Giovanni Cristaudo, Carmelo Currenti, Giovanni Greco, Francesco Cascio, Carmelo Incardona, Ignazio Marinese, Raffaele Nicotra, Antonino Scilla, Marco Lucio Forzese, Orazio Ragusa, Mario Parlavecchio, Salvatore Lentini, Salvatore Giuffrida, Nino Dina, Salvatore Cascio, Toto Cordaro, Pippo Gianni, Giuseppe Lo Giudice, Orazio Ragusa, Cateno De Luca, Michele Cimino, Raffaele Lombardo, Francesco Calanducci, Paolo Colianni, Orazio D’Antoni, Antonio D’Aquino, Giovanni Di Mauro, Giuseppe Federico, Giuseppe Gennuso, Riccardo Minardo, Fortunato Romano, Giuseppe Sulsenti, Giuseppe Arena, Marcello Bartolotta, Mario Bonomo, Raimondo Sciascia, Calogero Speziale, Miguel Donegani, Riccardo Savona, Cataldo Fiorenza, Roberto Ammatuna, Giuseppe Apprendi, Giovanni Barbagallo, Mario Bonomo, Roberto De Benedictis, Giacomo Di Benedetto, Giuseppe Digiacomo, Michele Donato Donegani, Davide Faraone, Cataldo Fiorenza, Michele Galvagno, Baldassare Gucciardi, Giuseppe Laccoto, Giuseppe Lupo, Vincenzo Marinello, Bruno Marziano, Bernardo Mattarella, Camillo Oddo, Filippo Panarello, Giovanni Panepinto, Francesco Rinaldi, Salvino Pantuso, Giuseppe Picciolo, Concetta Raia, Francesco Rinaldi, Calogero Arturo Speziali, Gaspare Vitrano, Salvatore Termine.



ARDIZZONE CONFERMA COLLABORAZIONE CON PM   «Sono andato in Procura per confermare la massima collaborazione degli uffici dell'Ars alla magistratura nel chiarire tutte le questioni tecniche su cui si dovranno fare accertamenti». Lo ha detto il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, dopo il colloquio con il procuratore di Palermo Francesco Messineo e l'aggiunto Leonardo Agueci, che coordina l'inchiesta sull'uso dei fondi destinati ai gruppi parlamentari.   
Ardizzone, che è tra gli indagati, era in Procura nella veste di presidente dell'Assemblea.    «C'è la necessità di accelerare le indagini - ha aggiunto - perchè la serenità serve a tutti e per fare la differenza tra le spese lecite e quelle non consone alla politica, che certamente non fanno onore a chi le ha fatte». Ardizzone ha definito l'incontro con i magistrati «cordiale».

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