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Mafia, Vito Palazzolo torna in Italia: estradato dalla Thailandia

MILANO. È giunto questa mattina all'  aeroporto di Milano-Malpensa estradato dalla Thailandia Vito  Roberto Palazzolo, ricercato in campo internazionale dai primi  anni '90 per il reato di concorso in associazione per delinquere  di tipo mafioso. Deve scontare una condanna a nove anni di  reclusione.      Le inchieste hanno accertato che il principale «ruolo»  Palazzolo è consistito, negli anni, nell'attività di  «riciclaggio e pulitura» delle ingenti somme di denaro  provenienti dai traffici di droga e dal contrabbando di  sigarette, inoltre, è stato riconosciuto quale una delle più  importanti figure di Cosa Nostra, inserito da almeno 20 anni  nelle dinamiche associative mafiose, con funzioni di cerniera  con il mondo imprenditoriale, con lo scopo di consentire la  gestione ed il reimpiego dei capitali acquisiti illecitamente.     Il latitante era stato fermato la sera del 30 marzo 2012  nell'aeroporto internazionale di Bangkok da personale  dell'Immigrazione thailandese, nell'ambito di un servizio di  pedinamento ed osservazione: Palazzolo era da tempo nel mirino  del Servizio per la Cooperazione Internazionale di  Polizia-Divisione Interpol che monitorava i movimenti migratori  suoi e dei familiari anche in collaborazione con il Segretariato  Generale di Lione-Unità di ricerca latitanti.     La consegna di Palazzolo alla giustizia italiana - dice una  nota della Polizia - è stata possibile grazie alla sinergia  interministeriale avviata tra il ministero Affari Esteri, il  ministero della Giustizia e il ministero dell'Interno che hanno  collaborato con le Autorità thailandesi al fine di giungere alla  positiva soluzione della vicenda. L'estradizione verso l'Italia  è giunta alla fine dell'iter processuale thailandese, avviatosi  dopo la richiesta di estradizione avanzata dal Ministero della  Giustizia italiana nel 2012.

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