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Caccia al serial killer in fuga: "Potrebbe colpire a breve"

GENOVA. Potrebbe colpire a breve,  probabilmente con una rapina di auto-finanziamento, Bartolomeo  Gagliano, il cinquantacinquenne serial killer in fuga da martedì  scorso dopo il 'mancato rientrò nel carcere genovese di Marassi  da un permesso premio. Ne sono convinti gli inquirenti,  impegnati nelle frenetiche ricerche, che stanno setacciando la  Liguria e le regioni limitrofe.  Per ora non ci sono tracce del pluriomicida nè della Fiat  Panda Van di colore verde con cui si è allontanato dal capoluogo  ligure. Agli inquirenti sono giunte segnalazioni della sua  presenza al pronto soccorso di Lavagna e nella passeggiata di  Recco: avvistamenti che non hanno trovato conferme. Tra le  ipotesi quella della fuga nella vicina Francia, ma in pochi la  avallano. «È andato a sud», confida un investigatore. «È  ancora qui nella zona», sostiene un altro. Polizia e carabinieri  sono in fibrillazione, a pochi giorni dal via libera al decreto  'Svuota carcerì le pressioni delle «alte sfere» si fanno  sentire.    


Gagliano - tre omicidi alle spalle - è armato, probabilmente  ha con sè una pistola calibro 7.65 ed è pronto ad usarla. Per il  criminologo Francesco Bruno «è pericoloso e può compiere nuovi  reati contro la vita». Per il procuratore capo di Genova,  Michele Di Lecce, «è un soggetto altamente pericoloso, ma al  momento solo in linea teorica». Più cauto Gianfranco Nuvoli,  psichiatra del carcere di Marassi: «Nell'ultimo anno aveva  cambiato il proprio stile di vita e non aveva dato segni di  gravi problemi psichiatrici».     La fuga del serial killer savonese ha scatenato un vespaio.  Lo sa bene il giudice di sorveglianza Daniela Verrina che ha  firmato il permesso premio. Un provvedimento - ci tiene a  spiegare - preso «su basi legittime, dopo un lungo studio delle  relazioni che riportavano da tempo una compensazione del  disturbo psichiatrico, lucidità, capacità di collaborare,  tranquillità e nessun rilievo psicopatologico». Aggiunge: «È il  caso più studiato di questo tribunale».    


Nei mercati rionali, durante lo struscio di via XX settembre,  al porto come nei vicoli, a Genova come a Savona, è l'argomento  del giorno. Tutti ne parlano, tutti ammettono di aver paura. In  particolare prostitute e transessuali, le vittime preferite di  quello che è conosciuto come il mostro di San Valentino.  «Speriamo che lo prendano subito - sottolinea Rossella Bianchi,  in arte 'Princesà, presidente dell'associazione transessuali di  Genova - perchè nella nostra comunità è ancora vivo il ricordo  di quest'uomo, del suo gusto sadico nel farci del male». Ribatte  Andrea Gagliano, nipote del fuggitivo: «Non è come lo dipingono  i giornali. Non era più il tipo di 30 anni fa. Aveva messo la  testa a posto. Forse ha perso la testa perchè aveva ricevuto una  risposta negativa per una licenza premio a Natale». Sulla  vicenda domani in Parlamento interverrà il Guardasigilli,  Annamaria Cancellieri.   

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