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Fecondazione assistita in una struttura pubblica, Cittadini: soddisfatti per la sentenza

PALERMO. «Prendiamo atto con soddisfazione della sentenza del Tribunale di Roma che ordina ad una struttura pubblica di eseguire la diagnosi genetica preimpianto, peraltro già ampiamente praticata nel privato, su una coppia fertile affetta da fibrosi cistica». Così il prof. Ettore Cittadini, presidente della Fondazione per gli studi sulla riproduzione umana e pioniere della fecondazione in vitro, commenta la decisione della magistratura di fare eseguire un test preimpianto per la fecondazione assistita ad una coppia non sterile, contrariamente a quanto sostiene la legge 40.


«Questa sentenza - aggiunge Cittadini - rappresenta un ulteriore passo in avanti nell'allineamento del nostro Paese alla direttiva europea ed all'accettazione, ormai planetaria, della Pgd (diagnosi genetica preimpianto), peraltro irrinunciabile in situazioni del genere. L'onorevole Eugenia Roccella afferma che "non spetta alla magistratura stabilire i requisiti delle strutture ed i criteri di appropriatezza dei trattamenti" ma è ancor meno accettabile che essi vengano decisi da politici non competenti ed ideologizzati».

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