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Corteo, cyber-attacco ai siti del governo

ROMA. Quattro siti governativi «oscurati»,  centinaia di foto, decine di video e migliaia di tweet. La  protesta contro il «potere» corre anche sui social network, che  oggi si sono trasformati in cassa di risonanza del corteo che ha  attraversato le strade della Capitale, portando con sè scontri e  azioni in particolare davanti alla sede del ministero dell'  Economia, delle Infrastrutture e nelle strade limitrofe.     
L'«assalto», come lo chiamano i manifestanti, è stato  descritto e raccontato minuto per minuto dai tweet e dai post di  chi oggi era in piazza, ma non solo. Manifestanti ed attivisti  che non sono riusciti a raggiungere Roma si sono dati da fare  tramite il web, commentando e dando risalto alle notizie che  arrivavano dalla piazza.     
Significative le azioni del gruppo di hacker di Anonymous che  in poche ore hanno «oscurato» quattro siti internet governativi:  ministero delle Infrastrutture, ministero dello Sviluppo  Economico, Corte dei Conti e Cassa Depositi e Prestiti. «Tango  Down», questa la frase che ha accompagnato l'azione di protesta  cibernetica in difesa di «diritti inalienabili» come quello  dell'abitare.     
Ma da chi era in piazza sono arrivate centinaia di  testimonianze, corredate di foto e video. Le parole d'ordine già  neo giorni scorsi erano: assedio, rivolta, sommossa. Slogan,  striscioni, volantini e manifesti hanno che hanno invaso la  rete, descrivendo quanto accadeva nel corteo. Gli ombrelli con  le ingiurie davanti al Ministero delle Finanze o con le scritte  contro la Tav ai piedi della statua di papa Giovanni Paolo II  alla stazione Termini sono state pubblicate quasi in diretta  sulla rete.     
«Aprite il wifi», era stato l'appello in mattinata da parte  dei manifestanti, preoccupati della possibilità che le forze  dell'ordine potessero «schermare» le zone a rischio della  Capitale. Ma altri consigli sono stati pubblicati su Facebook o  Twitter: dal vademecum per fronteggiare un eventuale lancio di  lacrimogeni, al volantino con il numero di alcuni avvocati che  si sono offerti di fornire assistenza legale gratuita a chiunque  avesse avuto problemi con le forze dell'ordine. Sui social  network sono finite anche le foto degli scontri e dei tafferugli  che hanno caratterizzato la parte finale del corteo, dalla sede  del ministero delle Finanze a Porta Pia.     
Le ultime immagini sono quelle delle tende montate nella  piazza, ad accompagnarle saranno ancora tanti messaggi e post di  chi racconterà una nuova notte di protesta.

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