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Si rovescia un barcone con 250 migranti: 50 morti, 10 i bambini

ROMA. Una settimana dopo la strage di Lampedusa, ancora un tragico naufragio nel Canale di Sicilia che continua ad essere un'immensa tomba per le masse di disperati in fuga dall'Africa: il primo bilancio è di circa 50 morti, tra i quali una decina di bambini. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio a circa 60 miglia a sud di Lampedusa, ai confini con le acque libiche. È la nuova drammatica conferma della situazione di emergenza, ha commentato il premier Enrico Letta, che resta determinato a porre con forza il tema dell'immigrazione sul tavolo del prossimo vertice Ue in programma a fine mese. Il barcone in serie difficoltà con circa 250 passeggeri a bordo è stato avvistato inizialmente da un aereo militare maltese in ricognizione nel Canale di Sicilia.
I migranti - secondo la ricostruzione di Malta - hanno cominciato ad agitarsi per farsi notare. La ressa avrebbe provocato il capovolgimento dell'imbarcazione. Una nave militare maltese è arrivata per prima nell'area, alle 17.51 e ha iniziato le operazioni di soccorso. Poco dopo è stata raggiunta dalle navi Libra ed Espero della Marina militare italiana. Gli elicotteri di bordo delle due Unità, hanno lanciato dei salvagente e zattere autogonfiabili. Sono proseguite per alcune ore le operazioni di recupero dei naufraghi.


208 SUPERSTITI E 34 CADAVERI. Sono complessivamente 208 i superstiti dell'ultimo naufragio avvenuto ieri nel Canale di Sicilia, tra Lampedusa e Malta; 34 i cadaveri recuperati, in gran parte donne e bambini, mentre non è ancora possibile ipotizzare si vi siano dispersi. Sul barcone, secondo le testimonianze dei sopravvissuti, viaggiavano infatti circa 250 migranti. I corpi delle prime 22 vittime sono già stato sbarcati sul molo Favaloro di Lampedusa dalle motovedette della Guardia di Finanza. Un'altra motovedetta con 151 superstiti e quattro cadaveri sta facendo rotta verso Malta. Gli altri sopravvissuti sono stati invece presi a bordo della nave militare Lybra che sta facendo rotta verso Porto Empedocle. Non è stato ancora possibile fare un bilancio ufficiale della tragedia anche perchè le unità della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e della Marina Militare sono state impegnate nei soccorsi di altri barconi diretti verso Lampedusa.


SUPERSTITI: ERAVAMO 400.
Secondo alcuni superstiti del nuovo naufragio in Mediterraneo a bordo dell'imbarcazione ci potrebbero essere state fino a 400 persone, siriani e palestinesi, molti mancano ora all'appello e si teme siano annegati. Lo afferma l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in un comunicato pubblicato a Ginevra. ''Abbiamo parlato solo con i nove sopravvissuti che sono stati portati Lampedusa. Le loro testimonianze sono un po' discordanti sui numeri. Alcuni parlano di 300-350, altri di 400. Ovviamente non abbiamo una conferma. Le persone che sono state portate a Lampedusa sono in stato di shock. Molti hanno perso parenti'', ha spiegato all'ANSA Barbara Molinario dell'Unhcr. ''Riprovremo piu' tardi a parlare con loro ed anche i colleghi di Malta dovrebbero avere accesso ai sopravvissuti portati a Malta per cercare di capire il numero'', ha aggiunto.

Di fronte alla nuova tragedia, l'Alto commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres ha espresso shock: ''è vergognoso vedere centinaia di migranti e rifugiati ignari annegare alle
frontiere dell'Europa''. Per Guterres  inoltre, ''c'è qualcosa di fondamentalmente disumano in un mondo dove i siriani sono costretti a rischiare la propria vita nelle mani di trafficanti senza scrupoli nel tentativo di raggiungere la sicurezza in Europa. Sono sfuggiti da proiettili e bombe per morire prima di poter chiedere asilo'', ha aggiunto. Secondo le testimonianze, dei sopravvissuti poco dopo la partenza da Zwara, in Libia, una nave ha sparato colpi ferendo tre passeggeri, afferma l'Unhcr. Guterres ha auspicato che tale incidente possa essere chiarito e che i responsabili saranno portati davanti alla giustizia. Guterres ha anche elogiato l'azione congiunta della Guardia costiera maltese per il salvataggio di 147 persone e la Marina Militare Italiana che ha salvato 56.

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