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No Muos: gli attivisti trascorrono la notte in Parlamento

Annunciano: non ce ne andremo se non verrà sospesa installazione

PALERMO. Hanno trascorso la notte nella  Sala d'Ercole i dieci attivisti No Muos che ieri sono entrati  spacciandosi da turisti all'Assemblea regionale siciliana e  hanno occupato l'aula parlamentare all'interno di Palazzo dei  Normanni. «Non ce ne andremo da qui - dice Irene Romeo una degli  occupanti - fino a quando Crocetta non sospenderà i lavori per  l'installazione delle antenne americane a Niscemi. Resteremo qui  e poi parteciperemo al corteo». Insieme a Irene, Elvira Cusa e  Claudio Risitivano ci sono altri sette giovani che provengono da  Niscemi, Piazza Armerina e Messina.


"LE NOSTRE PROTESTE SONO PACIFICHE". «Qualcuno ci ha fatto recapitare i panini altrimenti restavamo digiuni. Non possiamo uscire dall'aula parlamentare - racconta Irene Romeo -. Ci guardano a vista. Prima gli uomini della Digos poi adesso la sicurezza di Palazzo dei Normanni. Solo io che non sto molto bene sono stata accompagnato al bagno, gli altri restano da ieri nell'aula».


Il "blitz" dimostrativo è stato compiuto a meno di 24 ore dalla manifestazione nazionale No Muos che si svolgerà oggi a Palermo a partire dalle 15. Sono attese migliaia di persone da tutta la Sicilia.


«Abbiamo letto e sentito che si parla di Black block violenti che vogliono infiltrarsi nel corteo - aggiunge Irene - Ma le nostre proteste sono sempre state pacifiche. Anche quando
abbiamo fatto irruzione nell'area della base americana abbiamo cercato in tutti i modi di evitare gli scontri. Il nostro obiettivo è non fare costruire le antenne. E siamo venuti a
Palermo per fare sentire che ci sentiamo traditi da Crocetta e da tutti i deputati dell'Ars».


Gli attivisti No Muos hanno diffuso da sala d'Ercole un comunicato stampa in cui ribadiscono le ragioni dell'occupazione: «Il Muos è uno strumento di sopraffazione militarista e di insensibilità verso la salute delle persone. Serve a fare la guerra, a pilotare i droni per neutralizzare il rischio dell'obiezione di coscienza, ferire la carne viva del popolo niscemese. Il movimento No Muos - spiegano ancora gli attivisti - si oppone al fatalismo rassegnato con cui qualcuno vorrebbe farci credere che tutto questo sia inevitabile, che la soggezione del presidente Crocetta verso le autorità statunitensi sia l'unico abito che il popolo siciliano può indossare in questo momento cruciale della nostra vita collettiva».

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