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Riapre a Favignana l'ex Stabilimento Florio

FAVIGNANA. Sono 1.132 le persone che, tra sabato e domenica, in soli due giorni di riapertura, hanno visitato l'ex Stabilimento Florio di Favignana, esempio di archeologia industriale e polo museale tra i più importanti del meridione d'Italia, con sale multimediali e diversi spazi per eventi etno-culturali, oltre che emblema del florido passato della tonnara. A comunicare il dato è stato il sindaco delle Egadi, Giuseppe Pagoto, questa mattina, nell'ambito della conferenza stampa organizzata in occasione della sua riapertura ufficiale, dopo 10 mesi di chiusura, alla presenza
dell'assessore regionale ai Beni culturali, Mariarita Sgarlata, e della sovrintendente ai Beni culturali di Trapani, Paola Misuraca.

''Abbiamo la necessità di coinvolgere le maestranze e tutte le persone che hanno vissuto anni importanti per la pesca - ha detto Pagoto - e che storicamente hanno dato un senso alle loro vite grazie alla valorizzazione di questo bene, la cui importanza è riconosciuta nel mondo. Per noi sarà importante farlo fruire dai turisti tanto quanto dai residenti''.

La soprintendente Misuraca ha confermato per settembre un incontro per dare vita a un tavolo tecnico e discutere di un futuro migliore per la struttura. ''Il mio impegno - ha osservato Sgarlata - sarà rivolto intanto per la completa valorizzazione e in particolare per la sua custodia della Tonnara, perché occorre ridistribuire il personale di custodia che per ora è concentrato nei centri
maggiori. I sindacati mi aiuteranno e in questa direzione stiamo già lavorando''.

Nello Stabilimento verrà anche allestito il Museo della battaglia delle Egadi. Il progetto è già stato finanziato dalla Regione e sarà pronto il prossimo anno. L'ex Stabilimento Florio non era solo il luogo dove venivano custodite le attrezzature, le ancore e le barche della mattanza, in quella che diventò una delle più fiorenti industrie di lavorazione conserviere del tonno, ma rappresenta anche la storia della famiglia Florio e del suo intrecciarsi con la vita degli isolani, che trovarono riscatto sociale dalla povertà e  fonte di sussistenza economica.

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