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Scende la spesa per le auto blu in Italia Ma la Sicilia rimane maglia nera

L’Isola resta la regione in cui vengono utilizzate di più: sono 763 quelle in possesso di enti regionali, Comuni o autorità varie al primo giugno, ben 216 in più della Campania

PALERMO. La stretta sulle auto blu va avanti e nel 2012 la spesa è stata tagliata di 72 milioni di euro rispetto al 2011 e arriva a quota 400 milioni. Ma «i costi restano ancora troppo elevati» avverte il ministro per la Pubblica amministrazione Gianpiero D'Alia che bolla come «irresponsabile l'ostentazione dell'auto blu come status symbol». Nei dati comunicati dal ministero non ci sono novità sulla Sicilia, che nel censimento pubblicato alla fine dello scorso mese di giugno si era rivelata la regione in cui vengono utilizzate più auto blu. Sono 763 quelle in possesso di enti regionali, Comuni o autorità varie al primo giugno, ben 216 in più della Campania, che segue l'Isola in graduatoria. Primato che la Sicilia ha mantenuto nei primi cinque mesi del 2013, nonostante la riduzione del numero di vetture di 25 unità.
I dati sono sempre forniti dal Censimento permanente e monitoraggio dei costi delle auto pubbliche realizzato da Formez Pa, su incarico del Ministero per la Pa e Semplificazione. Un censimento sempre più esaustivo: al 20 luglio 2013 sono 4.238 gli enti che hanno fornito i dati per il monitoraggio (a differenza del censimento, la partecipazione all’indagine sul monitoraggio dei costi non è obbligatoria), ossia il 48,3% del complesso degli enti della Pubblica Amministrazione. Gli enti rispondenti detengono il 73% delle auto (43.805 rispetto all’universo di circa 60.000 autovetture al 31 dicembre 2012) e raccolgono il 64% dei dipendenti in servizio.
Emerge che nel 2012 le auto blu sono diminuite del 13,7% rispetto al 2011 facendo calare la spesa a quota 400 milioni, mentre l'intero parco auto delle amministrazioni pubbliche è diminuito del 7,4% per una spesa totale che però supera ancora il miliardo di euro fermandosi a 1,050 miliardi (128 milioni in meno rispetto al 2011). «Nonostante i consistenti risparmi degli ultimi anni, restano ancora troppo elevati i numeri e i costi delle auto blu in Italia», spiega D'Alia sottolineando che se «alcune amministrazioni stanno riducendo il loro parco auto eliminando davvero gli sprechi, in molte altre, specialmente al sud, si prosegue nell'irresponsabile ostentazione dell'auto blu come ”status symbol”».
Più in dettaglio, la spesa per auto grigie (a disposizione degli uffici e servizi senza autista e auto con e senza autista inferiore ai 1.600 cc) è stata pari a 539 milioni di euro, con una riduzione di circa 55 milioni rispetto al 2011. Rispetto alla spesa complessiva sostenuta dalle amministrazioni nel 2009, anno di riferimento per le nuove e più stringenti norme e direttive per il contenimento dei costi, la riduzione della spesa per le auto della P.A. nel 2012 è stata di 335,5 milioni (-26,3%), 282,8 milioni per le Amministrazioni locali (-27,0%) e 53,7 milioni per l'Amministrazione centrale (-23,3%).
Le amministrazioni più virtuose sono Friuli Venezia Giulia (-24% rispetto al 2011), Emilia Romagna (-21,9%) e l'Abruzzo (-20,6%) che registrano le riduzioni di spesa più marcate. Seguono Toscana (-18,7%), Marche (-17,3%) e Piemonte (-14,6%). Il numero di addetti alla gestione del parco auto è di circa 16 mila unità per una spesa che ammonta a 645 milioni di euro, di cui oltre la metà per autisti. Rispetto al 2011 le amministrazioni dichiarano una riduzione del 14,4% (pari a 108 milioni di euro), con una incidenza maggiore nella PA locale (-15,2%) rispetto a quella centrale (-10,9%).

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