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Regione, giornalisti: Assostampa consegna 110 curricula a Crocetta

«L'ente non può rimanere ancora senza un ufficio stampa - protestano dal sindacato - violando, in tal modo, palesemente la legge 150 e tutte le normative sulla trasparenza"

PALERMO. «Adesso, fatti salvi i diritti legali dei 21 colleghi licenziati su cui deciderà la magistratura, il governatore Crocetta faccia sapere pubblicamente quali sono i criteri per la scelta dei giornalisti che entreranno  a far parte del nuovo Ufficio stampa della Presidenza della Regione. È un passaggio assolutamente doveroso e irrinunciabile nell'ambito della ricerca della trasparenza e della legalità che Crocetta dice di voler perseguire». Lo dice il segretario regionale dell'Assostampa, Alberto Cicero, che stamattina - assieme al vicesegretario Massimo Bellomo e al presidente del Gruppo uffici stampa, Francesco Di Parenti, assistiti dall'avvocato Salvatore Greco - ha consegnato 110 curricula di colleghi i quali - attraverso l'Assostampa che aveva lanciato l'iniziativa - chiedono di partecipare a una selezione trasparente, fondata su criteri esclusivamente professionali per la ricostituzione dell'ufficio stampa della presidenza, «di fatto soppresso da Crocetta - osserva l'Assostampa - al momento del suo insediamento».
«La Regione siciliana non può rimanere ancora senza un ufficio stampa - continua l'Assostampa - violando, in tal modo, palesemente la legge 150 e tutte le normative sulla trasparenza degli enti locali. Abbiamo dato al governatore gli strumenti per procedere a una selezione più ampia possibile, fermo restando che adesso ci attendiamo di conoscere criteri e metodi di valutazione dei titoli professionali. Come il governatore ha dichiarato in precedenza, si proceda in tempi ragionevoli a bandire un concorso pubblico nel segno di una reale discontinuità rispetto al passato».
«Ci attendiamo che il governatore Crocetta - conclude il sindacato - imponga la doverosa applicazione della legge 150 e i concorsi pubblici a tutti gli altri enti locali siciliani proprio nel rispetto dei principi di legalità e trasparenza, che vanno affermati nell'interesse dei cittadini amministrati facendo cessare al più presto l'indiscriminata diffusione di notizie e comunicati direttamente da politici e amministratori senza passare da competenze e professionalità specifiche».

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