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Crocetta e i precari degli enti locali: urla e tensioni in aula

Il governatore ha ribattuto a muso duro alle contestazioni dei precari che chiedono la stabilizzazione e che temono di essere licenziati a fine luglio

PALERMO. Urla e clima infuocato nella sala gialla di Palazzo di Normanni dove il governatore Rosario Crocetta ha avuto in acceso faccia a faccia con alcuni precari degli enti locali. In sala c'erano circa 150 persone, tra cui alcuni sindaci con tanto di fascia tricolore.

Il governatore ha ribattuto a muso duro alle contestazioni dei precari che chiedono la stabilizzazione e che temono di essere licenziati a fine luglio, dopo la proroga di quattro mesi che il governo metterà nella legge di stabilità (i loro contratti terminano ad aprile alla scadenza dell'esercizio provvisorio) in attesa che il governo nazionale conceda un'ulteriore proroga fino a dicembre di quest'anno.

Crocetta ha ricordato che i problemi legati ai precari risalgono alle scelte del governo Monti e a quelle dei precedenti governi della Regione. Sono volate parole grosse nella sala, alcuni assistenti parlamentari sono dovuti intervenire per sedare gli animi dei più esagitati, frapponendosi tra loro e il presidente seduto accanto ai componenti della commissione Lavoro dell'Ars.

Alla fine della riunione gli assistenti parlamentari hanno fatto defluire le persone, in un clima comunque si tensione, sotto gli guardi degli uomini della Digos e del servizio di scorta del presidente Crocetta, uscito da una porta secondaria della sala Gialla per entrare nella stanza del governo dove è in corso un vertice di maggioranza.

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