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Lidi balneari, il Tar accoglie un ricorso «Le strutture in spiaggia tutto l’anno»

Non si dovranno smontare in inverno le attrezzature. La conferma arriva da una decisione del Tar di Palermo, presidente Filoreto D’Agostino che ha accolto la sospensiva richiesta da uno dei lidi di Mondello, l’«Ombelico del Mondo»

PALERMO. Non si dovranno smontare in inverno le attrezzature degli stabilimenti balneari. La conferma arriva da una decisione del Tar di Palermo, presidente Filoreto D’Agostino che ha accolto la sospensiva richiesta da uno dei lidi di Mondello, l’«Ombelico del Mondo». La struttura turistica balneare assistita dall’avvocato Aldo Spatafora non dovrà più smontare tutte le attrezzature e consegnare le «chiavi» della spiaggia al Comune entro il 17 gennaio come aveva disposto il Comune di Palermo. L’amministrazione Orlando, che voleva ridiscutere le concessioni demaniali affidate fin qui, aveva emesso un provvedimento nei confronti dei lidi balneari ai quali era scaduta la concessione demaniale da parte della Regione il 31 dicembre. Il rischio era il licenziamento di alcune decine di impiegati, e la previsione di settantamila euro di spese per la conservazione delle strutture e la loro manutenzione, come aveva dichiarato il gestore del lido e responsabile di Fiba Confesercenti, Alessandro Cilano. I giudici amministrativi hanno dato ragione al titolare del lido confermando un orientamento valido per tutta la regione.
«Le concessioni demaniali marittime presupposte – si legge nell’ordinanza - sono state prorogate in base alla delibera di giunta 397/2012. Non solo, ma la proroga appare applicabile agli stabilimenti balneari, ma anche alle spiagge libere attrezzate ed alle aree attrezzate, in considerazione della esigenza di favorire la prosecuzione della gestione. Ciò presuppone una comunicazione e non una autorizzazione». Sono circa 9 mila le concessioni demaniali in Sicilia di cui più della metà riservate alla balneazione: ognuna di queste produce la media di dieci posti di lavoro. Il possibile mancato rinnovo degli affidamenti rappresenterebbe un duro colpo all'economia e al turismo. «In un momento di crisi in cui le aziende chiudono e gli operai vengono licenziati – dice Alessandro Cilano - perché creare ancora disoccupazione e negare ai cittadini un servizio pubblico che sopravvive senza chiedere fondi ma pagando circa 15 mila euro l'anno al Comune?». Già lo scorso anno il consigliere comunale del Pd, Rosario Filoramo, aveva elaborato un dossier con Uisp e Legambiente sulle concessioni demaniali nel capoluogo: su 27 chilometri di costa, l'analisi ha evidenziato come rimangano operative solo quelle delle spiagge libere attrezzate dell’Ombelico del mondo di Mondello e dell’Addaura, «unici casi superstiti della positiva esperienza delle SLA comunali. L'amministrazione - ha detto Filoramo - non ha esercitato il diritto alle proroghe e ha perso la titolarità delle località Addaura Punta Priola, Addaura Punta Priola 2, e gli spazi di Barcarello. Il Comune dovrebbe chiedere alla Regione la concessione di tutti gli arenili liberi, non ancora assegnati ai privati: il mare è un bene pubblico e come tale deve tornare ai cittadini». Da Palazzo delle Aquile fanno sapere che la decisione del Tar è stata accolta favorevolmente, perché permette un maggiore utilizzo della risorse incentivando la destagionalizzazione.

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