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Gioia e un po' di delusione nel paese di Scola

MALGRATE. Nel bar dell'oratorio diventato per mezza giornata il quartier generale dei fans di Angelo Scola, la gioia e la speranza sono durate poco più di un'ora. Poi, le bottiglie di spumante che la cugina Chiara aveva tirato fuori sono state riposte sotto il bancone. "Forse è meglio così - ha detto la donna, Chiara Colombo, 72 anni, con gli occhi comunque pieni di delusione - Angelo sarebbe stato un ottimo Papa ma già così tornava da noi poco, non lo avremmo visto proprio più". Campane a festa per il nuovo Papa ma con una punta di amarezza quindi a Malgrate, comune di 4.300 abitante alle porte di Lecco. Qui è nato il 7 novembre 1941 Angelo Scola, attuale arcivescovo di Milano ritenuto uno tra i più probabili papi al momento dell'extra omnes. A Malgrate vivono ancora molti dei suoi tanti cugini, una trentina, perché sia il padre che la madre di Angelo avevano numerosi fratelli e sorelle. Chiara Colombo gestisce il bar dell'oratorio che si trova proprio a fianco della parrocchia di San Leonardo, a poche decine di metri da quella che per anni è stata la casa di Angelo Scola. Il sagrato della chiesa oggi per tutto il pomeriggio è stato invaso da giornalisti, fotografi e troupe televisive che hanno sistemato i furgoni con le fly per le dirette televisive. Alla fumata bianca la gioia è stata forte e parenti, amici e il sindaco Giovanni Codega si sono ritrovati nel bar davanti a un piccolo televisore in attesa dell'annuncio dal Vaticano. "E' chiaro che siamo un po' delusi, non possiamo nasconderlo - ha detto il sindaco a capo di una giunta di centrosinistra - i malgratesi erano preparati e sarebbero stati molto orgogliosi di avere come Papa il nostro don Angelo, che io continuo a chiamare così. Anche il parroco, don Andrea, non ha nascosto un po' di delusione. "Ma esclusivamente dal punto di vista emozionale - ha subito voluto chiarire - il Papa è il Papa e siamo tutti felici e in attesa di vedere cosa farà questo nuovo pontefice che viene da così lontano. Passato il momento di euforia nel Comune è tornata lentamente la calma, in una giornata fredda e con le nuvole basse che hanno nascosto i monti sul lago. "Io sono sicuro che Angelo è perfino felice di non essere diventato Papa - ha detto uno dei suoi più cari amici di infanzia Francesco Ferranti -, io lo conosco bene, come conosco bene don Luciano che è stato parroco qui e che ora è una delle persone più vicine all'arcivescovo di Milano". Feranti racconta poi che proprio pochi giorni fa aveva sentito don Luciano e gli aveva chiesto in che stato d'animo era il cardinale di Milano in vista del Conclave. "Don Luciano mi ha risposto che Angelo avrebbe accettato quello che decideva il Signore", ha raccontato ancora il vecchio amico d'infanzia, e poi ha aggiunto: "Francesco ma cosa credi, noi vogliamo tornare a Malgrate, non stare via per sempre".

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