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Conclave, conterà il voto degli indecisi

In ascesa le quotazioni del cardinale brasiliano, Odilo Pedro Scherer. In corsa anche l’italiano ScolaIl cardinale di Milano Angelo Scola

ROMA. A poche ore dall'ingresso dei cardinali in Sistina, l'inizio del Conclave si profila sempre più come uno «spareggio» a due. Ma che poi ad arrivare al traguardo finale dell'elezione saranno il cardinale di Milano Angelo Scola o quello di San Paolo, Odilo Pedro Scherer - i due contendenti in lizza che partono con un «pacchetto» già consistente di voti -, è ancora tutto da dimostrare.
Molti, infatti, poco meno della metà dei 115 elettori, sono ancora i porporati «indecisi», che non hanno manifestato preferenze. E per questo i giochi sono ancora tutti da fare. Lo dicono in molti, primi fra tutti i cardinali che in queste ultime ore, nelle loro conversazioni private, hanno parlato di una situazione di «grande incertezza» e hanno manifestato più di una preoccupazione sulla divisione in seno al Collegio e sullo stallo in cui si potrebbe finire in mancanza di un nome che coalizzi i consensi necessari.
Scola, 71 anni, che con Venezia e Milano ha guidato due diocesi da cui nell'ultimo secolo sono venuti ben cinque Papi, è il più forte tra gli italiani, anche se a sostenerlo sarebbe soprattutto un gruppo eterogeneo di stranieri (nordeuropei, nord e sudamericani, oltre a qualche connazionale) il cui obiettivo è eleggere un Pontefice che operi quella riforma della Curia, al centro in questi giorni anche di molti interventi alle congregazioni generali. Il cardinale Scola, chiudendo la messa celebrata nella basilica dei Santi Apostoli ha ricordato il conclave «ormai imminente: preghiamo perché‚ lo Spirito Santo offra alla sua chiesa l'uomo che possa condurla sulle orme segnate dai grandi pontefici degli ultimi 150 anni». «Donaci un pastore santo», ha aggiunto, un papa che testimoni Gesù e che «edifichi la Chiesa con la testimonianza della sua vita».
Scherer, 63 anni, capo della diocesi più popolosa al mondo, è invece il candidato di chi è più legato alla Curia romana e auspica una continuità. Il suo king maker è il cardinale Giovanni Battista Re, ex prefetto dei vescovi con cui Scherer ha lavorato a Roma per anni. Ulteriore legame con le attività di Curia è il suo seggio nella Commissione di vigilanza Ior. Proprio alle difficoltà della Chiesa sono state dedicate le parole del cardinale brasiliano nella sua Chiesa di San Andrea al Quirinale: «Abbiate fiducia nella missione della Chiesa, pregate per la Chiesa stessa, in questo tempo certamente difficile, ma d'altra parte certamente gioiosa e pieno di speranza».
A far capire quanto i giochi siano ancora incerti e le opzioni ancora tutte possibili, il fatto che Scola conterebbe su meno di una quarantina di voti e Scherer su una trentina scarsa: ben lontani, quindi, dal quorum di 77 voti necessari all'elezione, pari ai due terzi del complesso degli elettori (115). Si vedrà già al primo scrutinio, domani pomeriggio, se uno dei due avrà catalizzato gli oltre 45 voti da cui poi prendere il largo. Se una prospettiva del genere non si concretizzerà, c'è più di un candidato capace di raccogliere il testimone, sempre nel segno di un'esperienza pastorale consolidata, vedi il franco-canadese Marc Ouellet, l'ungherese Peter Erdo, o anche gli americani Timothy Dolan e Sean ÒMalley. Sullo sfondo ci sono poi figure di veri outsider, come il giovane filippino Luis Antonio Tagle o il messicano Francisco Robles Ortega. Un discorso a parte è quello dei possibili «ticket» per l'accoppiata di «papabili» come Scola e Scherer e nomi che li affiancherebbero poi alla Segreteria di Stato, il luogo dove si manovrano le leve del potere vaticano: e qui circolano da giorni nomi come l'argentino Leonardo Sandri e l'italiano Mauro Piacenza. Le trattative, comunque, sono del tutto aperte. I porporati hanno dedicato la giornata di ieri, a parte le messe nelle chiese romane di cui sono titolari, a colloqui riservati, incontri, abboccamenti, che proseguiranno anche oggi, vigilia del Conclave che secondo il cardinale di New York Dolan potrebbe anche svolgersi in tempi brevi.

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