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Processo Ruby, Berlusconi ricoverato: ma per i pm non è impedimento

Il leader del Pdl si trova al San Raffaele per la uveite di cui sta soffrendo. Lo si è saputo dai suoi legali mentre i giudici sono in camera di consiglio per decidere sul legittimo impedimento

MILANO. Silvio Berlusconi è ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano per la uveite di cui sta soffrendo. Lo si è saputo dai suoi legali mentre i giudici del processo Ruby sono in camera di consiglio per decidere sul legittimo impedimento. Ilda Boccassini ha chiesto ai giudici di Milano del processo Ruby di respingere l'istanza di rinvio dell'udienza avanzata da Silvio Berlusconi ritenendo che i problemi di salute addotti «non sono un legittimo impedimento assoluto». Il pm ha parlato di «un'escalation di certificati medici» per far slittare la requisitoria. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini che rappresenta la pubblica accusa insieme al pm Antonio Sangermano, nell'opporsi all'istanza di legittimo impedimento avanzata dalla difesa di Silvio Berlusconi, ha fatto una breve cronistoria relativa ai fax inoltrati nei giorni scorsi al collegio per rappresentare la richiesta di rinvio. È partita dal 6 marzo con un primo fax in cui «viene chiesto il legittimo impedimento perchè l'imputato doveva presenziare - ha detto il pm - ad una riunione a Palazzo Grazioli, alle ore 8.30, con all'ordine del giorno analisi del voto, situazione politica» e così via. Dopodichè Boccassini ha spiegato che il giorno dopo è stato fatto pervenire un ulteriore fax in cui viene annullata la richiesta di legittimo impedimento per impegni di partito sostituendola con «un nuovo legittimo impedimento per condizioni di salute dell'imputato Silvio Berlusconi, con allegata documentazione medica firmata dal primario della clinica oculistica del San Raffaele, datata 5 marzo, nella quale si evidenzia un »uveite bilaterale con 'almenò sette giorni di totale riposo e cure a domicilio«. Ilda Boccassini ha poi proseguito dicendo che il giorno 6, lo stesso giorno in cui arriva il primo fax, viene rilasciato un ulteriore certificato medico in cui ci sono le controindicazioni nello svolgere »qualsiasi attività che necessità esposizioni a fonti di luce intense. Nel secondo fax - sottolinea il procuratore aggiunto - sparisce la parola 'almenò« e »il riposo viene blindato per sette giorni«. Infine viene aggiunta un'ulteriore certificazione nella quale vengono indicate »le gravi conseguenze che può portare tale patologia«.  »Non sono un medico - ha aggiunto Ilda Boccassini - ma tutte le conseguenze« di tale patologia »un medico serio avrebbe dovuto evidenziarle fin da subito. Ciò significa che c'è stata un'escalation di certificati per farsì che l'udienza di oggi non venga svolta«. Il procuratore aggiunto, che ha affermato di basarsi anche »su una storia pregressa di tale strategia dell'imputato«, ha chiesto quindi che venga respinta l'istanza di legittimo impedimento in quanto non ci sono le condizioni perchè venga accolto. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini che rappresenta la pubblica accusa insieme al pm Antonio Sangermano, nell'opporsi all'istanza di legittimo impedimento avanzata dalla difesa di Silvio Berlusconi, ha fatto una breve cronistoria relativa ai fax inoltrati nei giorni scorsi al collegio per rappresentare la richiesta di rinvio. È partita dal 6 marzo con un primo fax in cui «viene chiesto il legittimo impedimento perchè l'imputato doveva presenziare - ha detto il pm - ad una riunione a Palazzo Grazioli, alle ore 8.30, con all'ordine del giorno analisi del voto, situazione politica» e così via. Dopodichè Boccassini ha spiegato che il giorno dopo è stato fatto pervenire un ulteriore fax in cui viene annullata la richiesta di legittimo impedimento per impegni di partito sostituendola con «un nuovo legittimo impedimento per condizioni di salute dell'imputato Silvio Berlusconi, con allegata documentazione medica firmata dal primario della clinica oculistica del San Raffaele, datata 5 marzo, nella quale si evidenzia un »uveite bilaterale con 'almenò sette giorni di totale riposo e cure a domicilio«. Ilda Boccassini ha poi proseguito dicendo che il giorno 6, lo stesso giorno in cui arriva il primo fax, viene rilasciato un ulteriore certificato medico in cui ci sono le controindicazioni nello svolgere »qualsiasi attività che necessità esposizioni a fonti di luce intense. Nel secondo fax - sottolinea il procuratore aggiunto - sparisce la parola 'almenò« e »il riposo viene blindato per sette giorni«. Infine viene aggiunta un'ulteriore certificazione nella quale vengono indicate »le gravi conseguenze che può portare tale patologia«.  »Non sono un medico - ha aggiunto Ilda Boccassini - ma tutte le conseguenze« di tale patologia »un medico serio avrebbe dovuto evidenziarle fin da subito. Ciò significa che c'è stata un'escalation di certificati per farsì che l'udienza di oggi non venga svolta«. Il procuratore aggiunto, che ha affermato di basarsi anche »su una storia pregressa di tale strategia dell'imputato«, ha chiesto quindi che venga respinta l'istanza di legittimo impedimento in quanto non ci sono le condizioni perchè venga accolto.

GHEDINI: "E' IN DAY HOSPITAL PER UNA TERAPIA". L'avvocato Niccolò Ghedini, uno dei difensori di Silvio Berlusconi, ai giudici del processo Ruby, ai quali oggi è stato avanzato un legittimo impedimento, ha spiegato che l'ex premier in questo momento è ricoverato al San Raffaele in day hospital per essere sottoposto a «una terapia» al momento in corso. Il legale ha sottolineato che l'ex presidente del Consiglio «è stato male durante la notte» e che il trattamento terapeutico «non è più prorogabile». Ghedini ha inoltre assicurato il collegio che al più presto arriverà in cancelleria un certificato medico «che attesti il mantenimento in day hospital» del cavaliere.

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