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Palermo, sequestrata la struttura esquestre della Favorita

Il provvedimento arriva dal Comune a causa del grave stato di abbandono e degrado, disboscamento, abusivismo e problemi con la gestione dei rifiuti. C'è anche un avviso di garanzia

PALERMO. Il Nucleo tutela patrimonio  artistico ha sequestrato, nel Parco della Favorita, la struttura  equestre gestita dalla Società palermitana di equitazione, che  se l'era vista assegnare dal Coni provinciale. Il provvedimento  è stato firmato dal gip Agostino Gristina, su richiesta del pm  Calogero Ferrara. Il legale rappresentante delle Spe, Ruggero  Cassata, 60 anni, è stato raggiunto da un avviso di garanzia.  L'area risulta attualmente concessa dal Comune alla Federazione  italiana sport equestri. Lo informa una nota del Comune di  Palermo.    

Nei giorni scorsi l'amministrazione ha avviato la revoca  della concessione e chiesto chiarimenti, senza ottenere  risposte, sui lavori all'interno dell'area. «A causa del grave  stato di abbandono e degrado - si legge, nella nota del Comune -  sono state sequestrate le aree e le strutture del complesso  equestre, comprendenti il campo ostacoli, l'impianto di  maneggio, la concimaia e i manufatti adibiti al ricovero dei  cavalli nella disponibilità della società di equitazione».    

 «Dagli accertamenti condotti dagli ufficiali di polizia  giudiziaria - informa il Comune - sono emersi gravi danni alla  bellezza naturalistica dell'area e irregolarità, come il  disboscamento di una porzione del bosco Diana, compiuta mediante  aratura selvaggia della vegetazione, posta in atto da diversi  anni, con il conseguente arretramento della macchia verde. Nel  comprensorio esistono numerosi manufatti abusivi, alcuni dei  quali in muratura, in condizioni fatiscenti, come le strutture  operative del maneggi: stalle e fienili con le coperture  realizzate mediante un grossolano assemblaggio dei lamierati,  con conseguente pericolo per l'incolumità pubblica. All'interno  dell'area sono stati rinvenuti cumuli di rifiuti abbandonati,  materiale ibrido e materiale di risulta di fieno. In  corrispondenza della concimaia è stata riscontrata un'ampia  pozza di liquido percolato, composto da deiezioni animali con  pericolo di inquinamento del suolo».     Il comprensorio in sequestro è stato affidato in custodia  giudiziaria al responsabile ai Rangers d'Italia, ente gestore  della riserva naturale di Montepellegrino. Nell'intera area sono  stati apposti i sigilli per delimitare l'area sequestrata ed  evitare l'introduziione all'interno.   

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