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"Habemus Papam", Moretti aveva previsto la crisi

All'epoca dell'uscita del film l'Osservatore Romano non ne parlò benissimo, mentre dalla Cei si sottolineo "lo sguardo di comprensione ampio e generoso" ma anche una certa "superficialità"

ROMA. Nanni Moretti lo aveva anticipato nell'aprile del 2011: il suo cardinale, interpretato da Michel Piccoli, eletto papa entrava in crisi profonda, non riusciva ad accettare il peso del ruolo, fuggiva dalle mura vaticane mentre uno psicologo, interpretato dallo stesso regista, cercava di aiutarlo a tornare sereno.

"Habemus Papam", presentato in anteprima al festival di Cannes e diventato un successo europeo con vari riconoscimenti internazionali, precorre la clamorosa notizia di oggi. Anche per il finale: tornato in Vaticano il papa si presenta finalmente al mondo, nel tripudio della folla e dei cardinali. Tutti pensano che stia accettando la nomina ma nel discorso ai fedeli, il pontefice ammette di non avere la forza e di non essere in grado di guidare la Chiesa in un momento di scelte tanto difficili per gli uomini. Al termine abbandona il leggio e scompare, lasciando la chiesa senza guida nello smarrimento generale, proprio come in queste ore.

All'epoca dell'uscita del film l'Osservatore Romano non ne parlò benissimo, mentre dalla Cei si sottolineo "lo sguardo di comprensione ampio e generoso" ma anche una certa "superficialità". Prodotto da Domenico Procacci e dallo stesso Nanni Moretti, distribuito dalla 01, scritto con Francesco Piccolo e Federica Pontremoli, Habemus Papam vede nel cast anche Margherita Buy, Jerzy Sthur e Renato Scarp

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