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Amia, depositata in tribunale proposta di concordato

PALERMO. E' stata depositata al Tribunale fallimentare di Palermo la proposta di concordato per scongiurare il crac dell'Amia, l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo. Il piano, messo a punto dal liquidatore Baldassarre Quartararo, ha avuto nei giorni scorsi l'ok del ministero dello Sviluppo economico e del Comitato di sorveglianza, oltre che dei commissari straordinari.

Adesso i commissari informeranno i creditori, i quali potranno presentare le proprie opposizioni alla proposta di concordato entro trenta giorni. Passato questo termine (e quindi entro gennaio), il Tribunale, anche alla luce delle eventuali rimostranze dei creditori, si pronuncerà sull'omologazione del concordato.

L'Amia è sommersa dai debiti e in amministrazione straordinaria da oltre due anni. La Procura di Palermo ne chiese il fallimento, i giudici nominarono invece tre commissari che avrebbero dovuto risanare l'azienda e scongiurare il crac. La proposta di concordato fallimentare (previsto all'interno dell'amministrazione straordinaria) prevede che una parte dei 180 milioni di euro di debiti (esclusi i 42 milioni nei confronti dei dipendenti) sarebbe ripianata con la vendita del 49% dell'Amg, le cui quote sono detenute dall'Amia, di un immobile, palazzo La Rosa, e attraverso alcuni crediti di esercizio del Comune nei confronti dell'azienda.

Tutto questo in vista di una scissione in due parti dell'Amia: quella vecchia che andrebbe avanti secondo il concordato fallimentare e l'altra nella quale confluirebbero solo i debiti nei confronti dei dipendenti. "Se il Tribunale omologasse e fosse risolto l'aspetto finanziario - dice Quartararo - resterebbe comunque, per il Comune e il nuovo consiglio d'amministrazione della società, il problema di trovare le risorse. Non dimentichiamoci che l'Amia perde due milioni e mezzo di euro al mese".

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