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Altro che castagne arrostite

Quello che state vedendo in questo preciso momento (ore 19, pioviggina) è il risultato di un'affacciata di pettubbazzione dello Tlantico che riuscì a infilarsi sotto il naso dell'Africano. Il fatto è che il nostro si stava attaccando i sandali e non si addunò che c'era questa screanzata di pettubbazzione che si infilò a timpulata. Così, almeno oggi, abbiamo avuto un poco di caldo in meno. Certo ieri fu pesante perché nell'interno della Sicilia abbiamo superato i 40 gradi che, al 25 settembre, è notizia. A Palermo abbiamo viaggiato tra 37 e 38 ma in alcuni punti della città, particolarmente affossati, abbiamo toccato pure i quaranta anche se per poco.

Domani, purtroppamente, l'Africano si riprende la sua parte e ci riporta una caloria fuori dal normale che durerà, forse, sino a metà della prossima settimana. Domani, di mattina cielo coperto ma senza pioggia. Poi, per tutto il resto della giornata, ci sarà un continuo passio di nuvole alte e stratificate, tipiche dello Scirocco (con gli sfilazzi) e il vento, di doppopranzo, aumenterà fino a toccare i 40-45 chilometri all'ora. Ed è lì che passeremo facilmente i 35 gradi.

I giorni che seguono saranno, tra una cosa e l'altra, come domani. Quindi con la caloria ci dobbiamo allungare il collo assai. Il vantaggio è che non sono previste piogge. Almeno non fino la questo momento.

Ma ora, fatto il mio dovere di previsore, consentitemi di spendere una parola di compassione e di sincera solidarietà per i palermitani che ogni anni di questo periodo armano il tubo di ferro, il carbone di pietra e la pignata sfondata per arrostire le castagne, volgarmente dette caldaroste.

E' uno dei segnali che induce il palermitano doc ad affermare solennemente: “Campavi n'atru annu”. Un pensiero che si dedica solo alle vere primizie e che si innalzava anche in riverenza dei pomodori, dei sparacelli, dei broccoli, delle mulinciane. Ma chi? Ora si trovano tutte cose per tutto l'anno. Ma le castagne arrostitre resistono e affacciano come i babbaluci di ferragosto: a metà settembre si preparano a condire i pomeriggi domenicali dei palermitani in passiata standard al Foro Italico o dal Politeama al Massimo e ritorno. E quando la temperatura se ne cala è perfino piacevole avere quel tubo incandescente vicino. Lo sapete com'è: li fanno ai quararari anche per chi si vuole misurare e arrostere castagne nel billino. Ma lo sapete accendere il fuoco? Usate il carbone di legna??? Ma che fa babbiate? E quando le arrostite le castagne così? Ci vuole il carbone di legna tanto per cominciare. Ma poi bisogna aggiungere il carbone di pietra che è quello di miniera. Quando è bello rovente allora ci si butta in mezzo un bel pugno di sale e si mettono le castagne nella pignata che ogni tanto va scotolata energicamente in modo che si ricopre di fuliggine salata. Le castagne, ma questo lo sanno tutti, vanno intaccate. Ecco. Pensate ai castagnari a addumare carbone di pietra con 35 gradi. Si sentiranno sbarcati su un altro mondo. E forse hanno ragione. Da qui la mia più sentita solidarietà. Tante belle cose. Arrustute.

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