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C’è cu addisia e c’è cu schifia

Così è: di fronte ai discorsi che ora arriva il malotempo, c’è cu addisia e cu, già, schifia. Nè larga ci viene nè stritta ci trasi, si diceva, ed è vero così. Domani l’Africano dovrebbe lasciarci l’ultimo ricordo con una mattinata di caldo. Ma già di pomeriggio da Ponente arrivano le nuvole e la temperatura se ne cala. Che succede? Succede che l’aria fresca e umita che arriva da Ponente si incontra col cugno caldo caldo dell’Africano e ci sono scintille. Cioè non proprio scintille nel senso che il risultato è l’ acqua e no il fuoco. Ma è un modo per dire che l’aria fresca e umita e quella cavura si sciarrano alla grande e le nuvole aumentano e si carricano di acqua. Tutto questo fa alzare pure un poco di vento di Libeccio bello robusto e questo vuol dire che sabatoria, specialmente nel Trapanese e nell’Agrigentino c’è la possibilità, addirittura, di temporali. Come già ieri nel meteobilli ci ha fatto sapere il mio collega Nicola.

Questo vuol dire che se qualcuno magari pensa di mollare gli ormeggi per navigare verso la Favignana o Lampedusa, è meglio che si fa una bella gita a Erice oppure nelle rovine di Agrigento. Quelle antiche, dico. Per esempio potete andare alla Scala dei Turchi oppure a Selinunte che è un posto veramente incredibile e se ancora non ci siete stati: male, malissimo. Siete Gnoranti con la G maiuscola. Vorrei dirvi pure che se andate in questi posti che ho detto e il malotempo arriva da Libeccio, di pomeriggio il mare diventa come il piombo fuso e il cielo nuvoloso rosso vinaccia. Il vento vi sbatte nella faccia e a Selinunte pare che sentite il putiaro greco che vendeva alive acciurate. Insomma, cose di capriccio.

Questo malotempo nel Trapanese e nell’Agrigentino, domenica arriverà pure a Palermo. Secondo gli scinziati ci saranno temporali pure da noi ma io spero (e penso) di no. Oltretutto quando succede così, tanto a sicco, tanto a sacco, e l’acqua se ne viene a cati a strasatto, si attuppano tutte cose e ci sono gli allagamenti. Chi abita a Mondello è avvertito: stuppate i catusi e i tombini vicino a casa vostra. Non si sa mai.

Insomma si comincia a parlare di malotempo serio e già c’è chi si lamenta rimpiangendo il caldo che ancora se ne deve andare. E pensa che dai prossimi giorni, avremo nove mesi di malotempo continuato in servizio permanente affettivo. Ma che siamo pazzi? Può essere mai? Ci sarà, è vero, una botta di malotempo che, però, servirà a pulire l’aria e i strati. Ma poi torneranno le belle giornate autunnali, senza caldo assatanato, con le belle matinate che uno se ne va a mare e si arricria perché non ci sono ne le botte di cavuru ne il pieno di tasci e di cianè. Tante belle cose. Civili.

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