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Arrivò Ulisse, il prossimo è Nerone

Sarà tuttà una questione di vento, parola mia. Di sicuro c’èà che oggi è stato bellissimo e mi auguro che la notte l’avete passata in riva al mare in buona compagnia. Vi posso garantire che pure stanotte a mare ci potete tornare solo che la luna tramonterà poco dopo mezzanotte. Alle 00,24, per essere precisi. Mentre la notte di sabato all’1 e 11 minuti. Sarà ancora menza ma accontantatevi. Anzi così pare un divanetto dove vi assittate con la vostra compagnia e vi fate dondolare dalla brezza.

Ma è appunto dei venti che vi volevo parlare. Stasera verranno ancora da Nord Est. Quindi, mentiamo, se siete a Mondello latata Stabilimento, sarà una brezza che viene dal mare. Una cosa leggera leggera che vi accarezza e non vi scombina neanche i capelli. Quindi se venite dritti dritti dal parrucchiere (unisechis) potete stare tranquilli e se poi gli amici vi dicono che siete troppo scumminati, non date la colpa al vento che fate malafiura e vi guadagnate una risposta attipo: «seeee, me l’ho visto questo firm…»

Domani sera avremo lo stesso tipo di situazione e il vento sarà sempre Nord Orientale. Ma verso le due di notte comincia agirare in senso orario e si mette subito a Sud Est, cioè a scirocco. Per questo la domenica mattina questo scirocchetto è come un tappeto rosso attipo Cannes su cui fa il suo trionfale ingresso il sio’ Ulisse che si porta una bella botticella di cavuru. Come infatti per tutta la domenica questo vento, anche se leggero, soffierà dai cosiddetti quadranti meridionali. Vuol dire  che un colpo e Scirocco, un colpo Menzogiorno, un colpo Libeccio. Insomma di questa maniera Ulisse si porta appresso tutto il suo equipaggio e non ci sono sirene che tengano. Quindi ci potete dire alla nannò che è inutile che canta «Son qui, tra le tue braccia ancor, avvinta come l’edera», perché nessuno della squadra del re di Itaca si butterà in mare per sbarcare al cortile dicirotto e impalmare la signora che, però, nel frattempo abbuccò perché con l’umito ci venne una leggera mischinia. A parte l’acito per le arancine col sarmone che si ammuccò. Niente da Fare, Ulisse non si muove da dov’è e si ferma almeno sino a lunedì mattina. Così domenica potremo avere anche più di 38 gradi ma forse a Palermo saranno un paio in meno.

Da lunedì invece, pare che la temperatura scende un poco e si sistema a livelli che, insomma, ce la possiamo discutere. Ma se, un per ipotesi, si prepara un’altra passeggiata di cavuru che viene dall’Africa, vi posso già dire come lo chiamerò, così se quache scinziato copia, se ne accorgono tutti come fu con Ulisse. La nuova botta di caldo, se e quando ci sarà, si chiamerà Nerone, quello che suonava la Lira mentre Roma bruciava. Se pensate che Roma continua a bruciare, sarà bene che Nerone si rappresenta con l’euro visto che la Lira, pace all’anima sua, è nel paradiso delle monete. In pensione. Tante belle cose. Storiche.

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