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Napolitano-pm di Palermo, Grasso: procura in buona fede

Il procuratore nazionale antimafia: "Secondo me i magistrati ritenevano fosse giusto applicare la legge. Ora la questione è in buone mani, deciderà la Consulta"

ROMA. "I magistrati di Palermo hanno agito in buona fede, secondo come ritenevano fosse giusto applicare la legge. Ora la questione è in buone mani, deciderà la Consulta". Così il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, ha commentato il conflitto tra il Quirinale e la procura di Palermo.
Dal Quirinale, ha aggiunto, "sono stato chiamato a dare contezza della mia funzione istituzionale di coordinamento, non ho subito alcuna pressione" a proposito dell'inchiesta sulla cosiddetta trattativa "e neanche i magistrati di Palermo hanno subito pressione, come dichiarato fin dall'inizio".

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