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Quando il caldo muzzica, occhio alla salute

PALERMO. Pare proprio che ci siamo e sabato e domenica dovrebbero essere due iurnate di cavuro che lo possiamo segnare nel calendario. O no? Insomma. Le estati più impossibili degli ultimi dieci anni sono quelle del 2003 e del 2006. Ma dopo il 2006, ogni mese di giugno ci sono state sempre almeno una para di ondate di calore antipatiche forti.

Questa volta, dicono gli scinziati, pure qui in Sicilia domenica potremmo superare i 35 gradi aggravati dall’umito che ci fa sentire, come ormai sapete, più caldo. Per fortuna c’è Lisa, una pettubbazione che viene dallo Tlantico e che, la simana entrante, forse dovrebbe fare arrifriscare un poco il tempo. Ma pronto accomodo non se ne parla.

Allora ci assuppiamo il caldo. Ma come dobbiamo fare? In poche altre occasioni la gente, presa dal fastidio, fa più minchiate. Ma voi lo sapete perché il caldo ci dà così fastidio? Ora non è tanto il caldo ma l’umito. Questo perché il respiro della pelle che si chiama traspirazione, regola automaticamente la caloria del corpo. E’ la stessa cosa che fanno i liofanti quando annacano le recchione allo stravento. Nelle recchie ci sono mille e mille vene e loro fanno come la serpentina del frigider e si arrifriscanoi pure sotto il pico del sole. Di cui tutto quello che rallenta o impedisce la traspirazione, ci fa sentire più caldo. E quando c’è umito, appunto, la traaspirazione diminuisce,  il cervello, che pure lui sente cardo, ordina alla pelle di sudare. Ma se nell’aria esterna c’è troppo umito, la pelle non traspira e il sudore non evapora.  Ma il corpo perde lo stesso un sacco di acqua e questo è pericoloso specialmente per i vicchiareddi e i picciriddi. Quindi i consigli principali sono che non bisogna perdere acqua e quella che si perde si deve recuperare. Allora dovete bere spesso, pure quando non avete sete e l’acqua deve essere fresca, mai agghiacciata se no vi viene un sintomo. Naturalmente non dovete mangiare pesante e non dovete bere bibite zuccherate e nemmeno usare troppo sale perché queste sono tutte cose che vi fanno venire di più la sete,. Non parliamo poi degli alcolici e di tutte quelle cose di mangiare che hanno effetto di farvi fare troppa pipì, che, non pare, ma sempre acqua è. Va invece benissimo la frutta molto succosa come a racina e u muluni e le verdure fresche. Quelle bollite perdono sali e vitamine. Poca carne e rinunciate allo spuntino pomeridiano di stigghiole e forstagghiacciata.

Quanto al vestimento mentetevi cose di cotone o di lino e mai troppo aderenti perché le cose strette non fanno respirare la pelle.

Evitate, se potete,  di fare lavori pesanti: prendete esempio dai veri igienisti: i lavoratori della Gesip. Li avete mai visti lavorare alle tre di doppopranzo sotto il pico del sole?

L’aria confezionata: c’è un torto e una ragione. Intanto vorrei ricordare che usarla la potete usare ma non puntatevela d’incapo e soprattutto regolate la temperatura alta e no attipo frizzer tre stelle. Meglio se mettete solo la funzione che leva l’umito dall’aria. Il ventilatore va bene ma no d’incapo perché fa aumentare troppo la traspirazione e vi disidrata. Meglio puntato verso il tetto così l’aria gira.

Occhio ai vicchiareddi: fateli bere, non ci fate mettere le camice dei cinesi che sono finte e li fanno sudare, poi sentono cavuru, se la levano e si posteggiano sotto l’aria confezionata. E… insomma, non è tanta bella. Ora sapete tutto. Tante belle cose. Sanitarie.

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