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Mafia a Bagheria, confisca per gli eredi del "re delle cave"

Salvatore Buttitta è morto il 12 agosto del 2008, nel 2007 gli erano stati sequestrati beni mobili, immobili e società per circa 350 milioni e nel novembre dell'anno successivo, dopo la sua morte, immobili per 100 milioni

PALERMO. Eseguito stamane dai carabinieri di Monreale il decreto, emesso dal tribunale di Palermo, di confisca dei beni residui (per un milione di euro) agli eredi di Salvatore Buttitta, il "re" delle cave di Bagheria, morto il 12 agosto 2008.
Nel 2007 gli erano stati sequestrati beni mobili, immobili e società per circa 350 milioni e nel novembre dell'anno successivo, dopo la sua morte, immobili per 100 milioni.
L'operazione fu il primo caso di applicazione della normativa prevista dal cosiddetto "Pacchetto sicurezza" che prevedeva il sequestro anche nei confronti degli eredi. L'attività investigativa è legata dalla cattura dell'ex latitante Salvatore Rinella, capo del mandamento mafioso di Trabia (avvenuta il 6 marzo 2003), e alle successive ordinanze di custodia cautelare emesse il 16 febbraio 2006 quando fu smantellata la cosca di Trabia con 12 arresti di affiliati e favoreggiatori.
Nonostante l'assoluzione in primo grado  vengono colpiti i beni anche in capo agli eredi, grazie al sistema legislativo previsto per le misure di prevenzione. Nel corso dell'appello i figli di Salvatore Buttitta portarono avanti, nonostante la morte del padre, la battaglia legale, che si concluse con l'assoluzione dell'uomo. Sulla base di un processo indiziario, presunto da quelle investigazioni, nonché sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati e l'ingente patrimonio immobiliare posseduto da Buttitta, il tribunale ha disposto il sequestro di un appartamento e 30 terreni agricoli a Bagheria, Polizzi Generosa, Santa Cristina Gela, Bolognetta, Altavilla Milicia e Termini Imerese, per un valore complessivo di circa un milione di euro.

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