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Cattolica Eraclea, centro giovanile sarà intitolato a Giovanni Rizzuto

Lo ha annunciato il sindaco Cosimo Piro, in onore alla memoria del caporedattore del Giornale di Sicilia, scomparso giovedì, che era originario del centro agrigentino

PALERMO. «Raccontando i fatti quotidiani ha celebrato con la sua penna la storia della Sicilia. Adesso il giornalista Giovanni Rizzuto è come un chicco di grano caduto a terra che darà nuovi frutti: il suo ricordo e i suoi insegnamenti continueranno a vivere nei figli, negli amici e nei colleghi che tramanderanno i valori di un grande uomo e un grande professionista». Con queste parole l'arciprete di Cattolica Eraclea, don Nino Giarraputo, ieri pomeriggio, nella chiesa del Purgatorio, ha ricordato Giovanni Rizzuto, il redattore capo del Giornale di Sicilia morto giovedì mattina a 61 anni. Dopo i funerali celebrati in mattinata a Palermo il feretro è stato accompagnato in corteo dai familiari e dagli amici nel piccolo paese dell’Agrigentino, del quale la famiglia è originaria.


Ieri Cattolica si è risvegliata listata a lutto. Il Comune ha espresso il cordoglio del paese sia alla famiglia che al Giornale di Sicilia «per la grave scomparsa di Giovanni Rizzuto, che con la sua alta professionalità e moralità ha contribuito alla crescita di Cattolica Eraclea». Il sindaco Cosimo Piro ha annunciato che sarà intitolato a Giovanni Rizzuto il nuovo «Centro giovanile per la cultura e il lavoro» che ha aperto i battenti da pochi mesi in contrada Zubbia e in cui già operano gli scout e i ragazzi dell'oratorio tra divertimento e formazione.



«A Giovanni Rizzuto, che ha portato in alto il nome del nostro paese, dedicheremo questa struttura perché il suo ricordo possa continuare a vivere nelle nuove generazioni», ha detto il sindaco. «Una persona pura e schietta - dice il collega Gaspare Borsellino - che credeva nei valori veri della vita, come l'amicizia e la sincerità. Rizzuto amava la sua professione così come altrettanto intensamente amava i suoi teritori d'infanzia. E quando poteva «staccava la spina» e tornava sempre da dove era partita la sua storia: dalle campagne di «Piconello».

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