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Michele Aiello lascia la cella

Il manager della sanità è ora ai domiciliari nella sua casa di Bagheria per via di gravi motivi legati al suo stato di salute

PALERMO. Per gravi motivi di salute è stato scarcerato dal tribunale di sorveglianza Michele Aiello, condannato a 15 anni per associazione mafiosa nel processo denominato Talpe alla Dda in cui fu coinvolto anche l'ex governatore siciliano Totò Cuffaro.
Aiello, titolare di un centro diagnostico all'avanguardia a Bagheria, è ritenuto l'alter ego della sanità del capomafia Bernardo Provenzano che avrebbe investito parte del suo denaro nelle attività del manager.
Già in fase di custodia cautelare le precarie condizioni di salute gli consentirono la scarcerazione, ora che sta scontando la pena ormai definitiva i medici, accogliendo l'istanza dei suoi avvocati, Sergio Monaco e Loredana Greco, hanno stabilito l'incompatibilità col carcere e le condizioni di salute di Aiello.
L'imprenditore della sanità, che era detenuto a Sulmona, è ora in detenzione domiciliare nella sua casa di Bagheria.

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