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Tragedia sulla nave da crociera: 5 morti, "sembrava il Titanic"

Drammatico incidente davanti all'isola del Giglio: incidente nella notte sulla nave da crociera Costa Concordia, arenata su una secca. Alcune persone sono finite in mare, panico e paura sulla imbarcazione

ISOLA DEL GIGLIO. Sono 5 i morti nell'incidente di venerdì sera alla nave da crociera Costa Concordia, partita giovedi scorso da Palermo per una crociera nel Mediterraneo, incagliata davanti all'isola del Giglio. Si aggrava, dunque, il bilancio delle vittime, mentre i dispersi sono ora una quindicina.
La paura arriva all'ora di cena, quando le 4.200 persone a bordo della Costa Concordia (oltre 3.000 dei quali passeggeri e circa mille di equipaggio) sono a tavola ai ristoranti della nave da crociera nei pressi dell'Isola del Giglio: uno scossone, poi la luce che va via. Il tempo di capire quello che sta succedendo e l'invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe, "per precauzione". Qualcuno, a bordo, ha pensato al Titanic, di cui tra tre mesi, il 15 aprile, ricorre il centesimo anniversario dell'affondamento.
Sembrava, all'inizio, che questa avventura si fosse conclusa senza gravi conseguenze, solo tanta paura. Ma poi, durante l'evacuazione, qualcosa non ha funzionato: molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse vi si è gettato per la paura mentre lo scafo si inclinava sempre più, e ha dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte. Tutte da accertare le cause della morte delle vittime: ipotermia, forse, ma non si esclude un malore, né si sa se fossero tra quelli finiti in acqua.
La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera "Profumo degli agrumi" nel Mediterraneo, ed era partita circa due ore prima da Civitavecchia. L'Isola del Giglio, dove i passeggeri sono stati evacuati in attesa di essere trasferiti in altri luoghi con maggiore ricettività, era a due passi quando il "tempio galleggiante del divertimento", per motivi ancora da accertare, si è incagliata alle secche di Punta Gabbianara, la punta più a sud dell'isola con alte scogliere, meta preferita dei sub. La Concordia ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi sul fianco destro a causa di una falla che si sarebbe aperta nella zona di poppa. E proprio dall'Isola del Giglio sono partiti i primi soccorsi.
"Stavamo cenando quando è andata via la luce, abbiamo sentito un colpo e un boato, e le stoviglie sono cadute per terra": così ha raccontato all' ANSA Luciano Castro, da bordo della Costa Concordia. All'inizio è stato detto che si trattava di un guasto elettrico, ma tutti si sono accorti che i bicchieri sul tavolo non stavano più in piedi. "Scene da Titanic", commenta Mara Parmegiani, giornalista, come Castro, e anche lei per caso tra i crocieristi della Concordia. Prima l'invito ad avvinarsi alle scialuppe "per precauzione", poi ogni incertezza è stata spazzata via da sette fischi brevi ed uno lungo: il segnale di abbandono nave. Verso la Costa Concordia che stava calando le scialuppe si sono avvicinati anche altri natanti che incrociavano nella zona, anche uno dei traghetti che fa servizio tra l'Isola del Giglio e Porto Santo Stefano, mezzi dei vigili del fuoco da Livorno e da Civitavecchia, delle capitanerie di porto e della guardia di finanza.
Verso l'una la situazione si complica: l'armatore fa sapere che "la posizione della nave, diventando più difficoltosa, sta complicando le ultime operazioni di sbarco". E' sul fianco, ormai, e a bordo ci sono ancora centinaia di persone. Prima dell'arrivo degli elicotteri, in diversi cadono nelle acque gelide del Tirreno a gennaio.


TESTIMONE: LA NAVE ERA SU UNO SCOGLIO. "Abbiamo sentito un gran rumore, come se la nave strisciasse contro la costa. Poi è stato l'inferno". Così una persona che era bordo della nave Costa Concordia, appena sbarcata a Porto Santo Stefano (Grosseto), racconta l'incidente. "Ci dicevano di stare tranquilli - aggiunge - ma la paura era sul volto di tutti, compresi quelli dell'equipaggio. Io avevo il cellulare tra le mani ed ho potuto consultare, attraverso il satellitare, la nostra posizione: la nave era su uno scoglio".


15 GENNAIO ORE 9. Due persone, una coppia sudcoreana in luna di miele, state ritrovate vive a bordo della nave. I due passeggeri sono stati individuati dopo che i soccorritori hanno udito le loro voci dall'interno della loro cabina. La coppia sta bene. I soccorritori hanno raggiunto anche un terzo superstite bloccato sul ponte 3 del Concordia. La persona individuata è un membro dell'equipaggio ed è il capo commissario di bordo Marrico Giampetroni. L'uomo sembra essere in buone condizioni. All'appello mancano ancora 39 persone.



ORE 12. Due persone che erano a bordo della nave Costa Concordia e che non risultavano tra quelle soccorse e identificate si sono presentate a Roma presso un ufficio delle forze dell'ordine. Lo rende noto il prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi. Si tratta di due giapponesi, spiega il prefetto, che si sono presentati con altri due connazionali e che evidentemente ieri erano riusciti a salire a bordo dei pullman senza essere identificati. Anche gli altri connazionali erano a bordo della nave ma dai controlli sono risultati tra le persone già identificate. Linardi spiega che la verifica tra gli elenchi delle persone a bordo e quelle identificate "é complessa: tanti gli stranieri, ci possono essere stati anche errori nella trascrizione dei nomi".

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